Tanto, le risposte erano già note; e pure l’eventuale domanda: rimasta però soffocata in quel concetto di discrezionalità che non può evaporare proprio adesso. Però hanno chiacchierato, e certo, altrimenti perché mai essere lì: e in quell’incontro tra Mazzarri e De Laurentiis, avvenuto proprio nel periodo in cui – come ha spesso sottolineato il tecnico – «c’è un rapporto tra di noi come mai prima d’ora, forse questo è il momento migliore dei quattro anni», un frammento di riferimento al contratto ed al futuro ed alla decisione è comparso. Un sospiro presidenziale, per ricordare a Mazzarri ch’è lui la prima scelta e però anche per esortarlo eventualmente ad informarlo, nel caso in cui decida prima della fine del campionato. Intanto, analisi a tutto campo, dei risultati, della condizione psicologica della squadra, magari delle motivazioni di questa crisi indiscutibilmente raccontata dai numeri. Una spruzzata d’ottimismo sulle prossime dieci giornate, un «faccia a faccia» utile per sgomberare le nubi addensatesi nell’ultimi mese, un piccolo accenno soltanto all’argomento-principe, cioé il rinnovo o la scelta o quel che Mazzarri non ha ancora valutato, come d’altro canto si può intuire dalla biografia ormai già scritta per intero: manca soltanto l’ultimo capitolo e verrà dato alle stampe verso metà maggio, magari qualche giorno dopo. Ma guarda un po’: quando il campionato avrà declinato pure la sua ultima, la trentottesima, quando non sarà più possibile rinviare un sì o un no e non basteranno né veli, né silenzi. Quando il Napoli ed Aurelio De Laurentiis dovranno sapere se l’uomo s’è ricaricato o magari s’è pentito è non sente il bisogno di un anno sabbatico: c’è un libro da completare e un mistero da svelare.
Fonte: Corriere dello Sport