un breve lasso di tempo, brandelli del tuo talento.
Mentre un figlio di Partenope feriva il nostro orgoglio
un segnale, poi un altro: già chiaro il tuo intento.
A te che hai illuminato la primavera azzurra
Champions da protagonista, nottate insonni;
quel 20 maggio brividi e lacrime sussurra
grappoli di reti appesi all’albero dei sogni.
A te e il tuo apparecchio per i denti di cui andavi fiero
dal primo giorno silente, schivo e distaccato;
L’Atleta di Cristo mandato dal cielo
anche lui tifoso azzurro, l’ha dimostrato.
A te stella cadente dopo una giornata burrascosa
Mai fuori dagli schemi, non si accendano i riflettori
hai saputo farti amare da una città ribelle e chiassosa
nè ricompense, nè rispetto per i suoi timidi bagliori.
A te tra triplette, tabù divelti e tanti guizzi
ma i gol da cornice li hai realizzati in amore
Bautista e Lucas due piccoli scugnizzi
Napoli ti ha reso uomo, è scolpita nel tuo cuore.
A te che sei, semplicemente sei Edinson Cavani
il nostro condottiero, un raggio di sole tra le mani.
A te che forse sei già promesso ad un’altra.
Una notte ancora. Non bussare, entra!
A te imbronciato, rattrappito e privo di vigore
con le mani sui fianchi dopo quel calcio di rigore
uno stadio intero vuole urlare ancora il tuo nome
A te, con un sospiro: “Su la testa, Campione!”
Ivan De Vita
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Articolo modificato 15 Mar 2013 - 03:59