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Manuela racconta sogni, passioni ed emozioni di Rapuano

La spensieratezza e la goliardia degli anni migliori, i più belli: 20 anni.

La voglia di vivere e sognare, guardando con ottimismo verso il futuro.

Genuina ironia, diretta e sincera schiettezza, umiltà dilagante, disadorna bellezza, occhi limpidi ed azzurri, come la maglia che da 6 anni indossa.

Questo e ben altro ancora è Manuela Rapuano.

Napoletana, difensore del Napoli Carpisa Yamamay, la cui anima, riservata ed informale, mal si coniuga con la luce dei flash dei fotografi e con il millantatore e fragoroso richiamo dei microfoni, forse perché Manuela non si sente un “personaggio pubblico” meritevole di simili attenzioni, poiché lei non fa altro che coltivare la sua unica e più grande passione: il calcio.

Per raggirare l’ostacolo che porta il nome di “intervista” e consentire a Manuela di mostrarci uno spicchio di quel peculiare mondo che porta racchiuso dentro di lei è necessario “stravolgere le regole”, rompere gli indugi per lasciare che nella conversazione confluisca l’essenza dei valori più primitivi, veri e genuini alla base dei rapporti umani: niente malizia, né sotterfugi né giochi di parole, solo spontaneità ed autentica sincerità, perché questo è l’unico modo in cui Manuela sa esprimersi.

Come hai “scoperto” di essere un difensore?

“In realtà, quando ho iniziato a giocare, ricoprivo il ruolo di attaccante. Poi, un giorno, il capitano della squadra non venne a giocare e fui io a chiedere con insistenza al Mister di essere impiegata come terzino, finché lui non assecondò questa mia richiesta. Quel giorno ha avuto inizio la mia carriera. Ho giocato in Serie C, in B, in A2 e adesso in Serie A, anche se, quest’anno, sto trovando meno spazio in squadra, ma lo ritengo normale, in questa categoria il livello e le tempistiche sono diverse, poi, la nostra difesa vanta calciatrici esperte e dotate ed è lecito che siano loro a scendere in campo. Dalle mie compagne di reparto ho tanto da imparare e di certo non mi perdo d’animo, anzi, sono un elemento che conferisce armonia allo spogliatoio, infatti, sono sempre allegra e amo ridere e scherzare.
Inoltre, nel passaggio dalla Serie A2 alla Serie A ho preso un pò di peso e, fin da subito, mi sono messa a lavorare sodo per cercare di raggiungere gli obiettivi prefissati dal Mister per consentirmi di dimagrire, per riuscirci mi alleno sempre con il massimo impegno e con estrema serietà.”

Sei una calciatrice del Napoli da 6 anni. Quali sono le emozioni che ti ha regalato questa maglia?

“Ho sempre sudato la maglia, sempre, ogni volta che sono scesa in campo e la maglia mi ha ripagata facendomi vivere sensazioni mai provate. La finale di Coppa Italia, il Campionato vinto, sono emozioni e ricordi che ti rimangono scolpiti dentro e che non puoi dimenticare mai. Inoltre, grazie a questa maglia sono nate delle belle amicizie ed ho conosciuto persone speciali.”

C’è qualche idolo/ modello al quale ti ispiri?

“da buona tifosa milanista quale sono, il mio unico ed incontrastato idolo è Paolo Maldini. Dei difensori del Napoli, invece, mi piace Cannavaro.”

Manuela, in realtà, mi chiede di omettere il passaggio in cui esterna che la sua fede calcistica è tinta di rossonero, temendo che questo possa far storcere il naso ai tifosi del Napoli che leggeranno la sua intervista o che possa in qualche modo così “inimicarseli“.

Tuttavia, la esorto a riflettere. Si tratta solo di una preferenza calcistica, questo non ti rende meno napoletana di chi tifa per il Napoli, anzi, credo che sia ora di superare questo pregiudizio: Giusto – replica prontamente ManuelaQuello che conta e che accomuna tutti i tifosi, in fin dei conti, è la passione per il calcio.”

Cosa fai quando non giochi a calcio?

“Questo sport è la mia unica passione, non ho altri hobby. Nel tempo libero mi piace uscire, andare in giro, piuttosto che concedermi una partita con gli amici. Insomma, il calcio è sempre presente nella mia vita.”

Cosa ama e cosa odia Manuela Rapuano?

“Amo le persone come me: allegre e non permalose, perché permalosa lo sono già io! Mi piacciono le persone sincere, schiette, dirette, che hanno il coraggio di dire in faccia quello che pensano senza indossare la maschera della falsa ipocrisia.”

Se te ne fosse data la possibilità, quale sarebbe il sogno che sceglieresti di realizzare?

La bella vita! Credo sia il sogno di tutti, ma non tutti hanno il coraggio di ammetterlo.”

Cosa vuoi dire agli appassionati di calcio che non conoscono il Napoli Carpisa Yamamay?

“A loro dico che, ormai, il calcio non è solo quello giocato dagli uomini e che sarebbe giusto concedere spazio ed attenzione anche a noi. Come ho detto prima, il calcio è passione, a prescindere dai colori che si sposano e, quindi, anche dal sesso. Che si tratti del calcio maschile o di quello femminile, a patto che alla base ci sia una sana passione, non esiste nessuna differenza.”

E se lo dice una come Manuela, ragazza senza peli sulla lingua e calciatrice indissolubilmente innamorata di questo sport, crederci è più che lecito.

Luciana Esposito

Riproduzione Riservata

 

Articolo modificato 13 Mar 2013 - 21:36

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Scritto da
redazione