Ma leggiamo attentamente le parole del tecnico juventino: “Bastonate sul pullman, sì, bastonate sul pullman, qualche pietra, sputi, nell’antistadio. Allora dico: se succede a Bologna, che è una città, non civile, civilissima, dico è finita, è finita perché me lo posso aspettare … va bene, è successo quello che è successo a Napoli… mancava l’assedio di guerra, con i lacrimogeni. Ma se io mi devo aspettare che anche a Bologna, città civile, veniamo accolti in questa maniera, allora io dico: boh, allora veramente c’è la voglia di andare fuori all’estero, perché magari uno sta più sereno, vive anche in maniera più tranquilla e più serena“.
Dimenticare ed ignorare, questo dovranno fare i supporters azzurri che si sentono lontani anni luce dalle accuse messe in atto da personaggi pubblici che dovrebbero guardarsi bene dal dire determinate affermazioni, secondo il nostro punto di vista socialmente pericolose e nocive al comune senso civico che vige, udite udite, anche nella “incivile” città di Napoli. Che piaccia o no. Eppure viene fuori, in frangenti come questo, una verità inattaccabile; le vittorie e i primati non riusciranno mai a nascondere quei dettagli fondamentali che completano lo spirito e innalzano alla gloria. Che nessuno ce ne voglia.
Articolo modificato 17 Mar 2013 - 12:08