FELICE – Lo slovacco è contento lo stesso. Del resto prima di iniziare la gara si era espresso così: “Non è importante se facciamo gol io o Cavani, bisogna vincere per forza. Ora dobbiamo pensare solo a noi stessi e fare più punti possibili da qui fino alla fine”. Per quello è corso ad abbracciare Cavani due volte e poi Pandev. Per Hamsik contava superare lo scoglio Atalanta. Contava superare il momento difficile e qualche critica di troppo arrivata dopo le 5 partite senza una vittoria. Domenica scorsa aveva lasciato il terreno del Bentegodi a Verona a testa bassa. Ieri salutava il pubblico del San Paolo a fine gara fiero di aver offerto il proprio contributo al ritorno al successo. Lo salutava come a ringraziarlo e a promettergli un finale di campionato incandescente. Hamsik si era prodotto in assist, accelerazioni, battute a rete. E solo la bravura di Consigli gli ha impedito di esultare come hanno fatto i due compagni di reparto. Ma sarà per la prossima volta. Lo slovacco ha ritrovato lo smalto dei tempi migliori. Ha scoperto in Zuniga, e poi in Insigne ed Armero, suoi partners ideali per scambiare di fino sull’out offensivo di sinistra, al limite della difesa avversaria.
LA CARICA – Ma Hamsik, prima della sfida all’Atalanta del suo scopritore Pierpaolo Marino, aveva avuto modo di sottolineare il momento dei suoi: “Il presidente è venuto a darci una carica positiva in settimana, De Laurentiis è un grande presidente. Ci ha dato fiducia e ora dobbiamo tirarla fuori”. E in campo ha fatto di tutto per ripagare quella fiducia. Ora l’obiettivo è quello di tenere alla larga l’insidia Milan per il secondo posto. E magari riprendersi a Torino quei 2 punti lasciati inopinatamente al San Paolo, laddove aveva fornito l’assist per il vantaggio di Cavani prima del pari raggiunto dai granata su un appoggio errato di Aronica al portiere.
APPLAUSI – E negli spogliatoi, il pomeriggio del San Paolo s’è concluso con i complimenti di chi aveva creduto in lui quando andò a prelevarlo con tanta determinazione e tempismo (appena scaduta l’opzione dell’Inter) a Brescia, Pierpaolo Marino. “Complimenti, sei stato ancora tra i migliori. Ti auguro di vincere il Pallone d’oro”. “Grazie direttore”, ha risposto Marek, ricordando gli anni belli vissuti insieme.
Fonte: Corriere dello Sport
Articolo modificato 18 Mar 2013 - 09:22