Lo meritava, Cavani, uno dei protagonisti più sereni e corretti del campionato, il topplayer che ogni tifoso vorrebbe nella squadra del cuore. Mi sembra giusto precisare, tuttavia, che il Napoli gli deve qualcosa di più che solidarietà, baci e abbracci; gli deve collaborazione totale affinchè non succeda – come stava per accadere – che i suoi sforzi e i suoi gol finiscano annullati dalla distrazioni difensive, da certi vuoti di gioco che continuano a denunciare la non perfetta condizione del gruppo rispetto al passato, quando l’Azzurra era un’armata potente, forse anche invincibile; ieri l’Atalanta – all’andata vittoriosa e rivelatrice di una pericolosa deconcentrazione – è stata sul punto di annullare la rinascita, di compromettere la resurrezione attesa con pazienza dal popolo fedele. È importante che il gol della vittoria l’abbia segnato Pandev mentre stava per essere sommerso dalla critiche; è stata la risposta orgogliosa al gol di Denis che rinfocolava velenose nostalgie legate al suo sfortunato intermezzo napoletano (io, ad esempio, non l’avrei mai ceduto) e alla ormai irrecuperabile assenza di Pierpaolo Marino, l’uomo-chiave della ricostruzione.
Il gioco non è ancora rassicurante, proprio come quello del Milan, che a sua volta procede spedito grazie al pronto soccorritore Balotelli, il più disinvolto creatore di gol bellissimi e pesanti – siano frutto di rigori o di slanci rapaci, come ieri – o di qualche sfacciato aiutino. Ho preparato una tabellina per i prossimi nove incontri, fra i quali il forse decisivo Milan-Napoli del 14 aprile, e alla fine, pur non essendo generoso nei pronostici, gli azzurri restano d’un punto avanti ai rossoneri: un equilibrio che, se mantenuto, assicura uno splendido finale di stagione. Almeno per consolarsi dell’addio alla Coppa Italia e all’Europa League e per digerire la disinvolta supremazia della Juve.
A Bologna non m’è piaciuto Conte, vero e proprio invasore, ma la sua squadra sì: un bell’esempio di lavoro e intelligenza che la Signora sta dando al calcio italiano e che presto sarà giudicato dall’Europa.
Fonte: Italo Cucci per Il Roma
Articolo modificato 18 Mar 2013 - 10:21