Secondo le nostre fonti, caro Gabriele Parpiglia, i giocatori, a volte, passano momenti difficili. Sai com’è, c’è chi li chiama crisi e chi sa che, nel calcio, queste cose accadono.
Secondo le nostre fonti il Matador può fare ciò che vuole della sua vita privata, purchè rimanga un professionista serio. E ieri lo ha dimostrato. Sì, perché sempre secondo le nostre fonti, caro Parpiglia, giornalismo è raccontare i fatti che somiglino alla realtà il più possibile, e non inventarli. Giornalismo è scrivere ciò che si vede, e non solo quello che si sa. La cara, vecchia, Anna Politkovskaja diceva “L’unico dovere di un giornalista è scrivere sempre quello che vede”. Secondo le nostre fonti, dunque, a meno che tu non abbia assistito a qualche scena di quelle che racconti tu tra Cavani e la famosissima 22enne napoletana, bella, prosperosa e attraente, la cosa si avvicina più alla balla che a una lontanissima soglia di verità.
Ma si sa, caro Parpiglia, tra noi giornalisti funziona così; c’è invidia, c’è troppa invidia in questo mondo fatto di esclusive e di anteprime, di soffiate e di scoop. Secondo le nostre fonti ieri ci ha pensato il Matador a rispondere; quelli sul campo, due se non li avete visti, erano gol veri, reali. Perché non raccontare anche quelli? Forse perché fanno meno notizia rispetto a una balla.
E vabbè, il Napoli e tornato, ha battuto l’Atalanta e la sfortuna. Scrivetelo, perché è bene che si sappia. E scrivete anche del Matador, tanto vi fa leggere, e fa notizia. Lui, intanto, risponde a modo suo. Sempre secondo le nostre fonti però.
Raffaele Nappi
Articolo modificato 18 Mar 2013 - 13:50