Probabilmente aiutato da un Felipe Luis, suo dirimpettaio di turno poco avvezzo alla spinta, e magari anche dalla collaudata linea di centrali formata d Bonucci-Barzagli, il nostro ha giocato in maniera vigile e guardinga e presidio della sua zona di competenza anche se in qualche circostanza in affanno sia nel primo tempo, quando il Brasile cercava spazio fertile con prima con Neymar e poi con Hulk che nel secondo quando l’Italia in toro soffriva le veloci ripartenze verde-oro.
Nel complesso però, una partita sufficiente fatta di buone chiusure anche se condita da una scarsa propulsione offensiva. Buone sensazioni, quindi, e alcuni cenni di ripresa per questa versione “nazionale” del numero 2 che sarebbe gradita se riproposta anche con la numero 11 azzurra “partenopea”, anche se brillantezza, qualità in fase di spinta e capacità di essere determinante siano fattori ancora latitanti. Ma visto il Maggio che da quattro mesi a questa parte calca il terreno del San Paolo, siamo pronti a mettere la firma in attesa dell’inchino al pubblico dei tempi belli. E visto l’inizio della stagione primaverile, sarebbe lecito attendersi proprio da lui, qualcosina di più in questo finale di stagione, ma con l’azzurro che ai napoletani piace di più.
Articolo modificato 21 Mar 2013 - 23:11