“Al San Paolo abbiamo due infamanti situazioni: la prima è quella del fossato; la seconda è la pista d’atletica. Per cui il tifoso è talmente distante da non partecipare attivamente al gioco. Io ho parlato di abolizione delle curve nell’ipotesi di costruire un nuovo stadio ristrutturando il San Paolo. Vorrei costruire nelle curve spazi di frequentazione prima dell’incontro con impianti di ristorazione. Le curve le sposterei nelle tribune mentre ai lati vorrei costruire due maxi schermi per proiettare prima delle partite tutt’una serie d’informazioni. Non voglio rinnegare la fede dei tifosi e cancellare la loro tradizioni: io voglio fargli un regalo di democrazia – ha precisato il patron azzurro.
LEGGE SUGLI STADI – Quanto alla legge sugli stadi De Laurentiis si dimostra scettico: “E’ stata talmente sovresposta e modificata che ormai fa acqua da tutte le parti. Oggi questa legge è da cestinare e portare alle origini anche perchè da due anni a questa parte la situazione economica generale è stata completamente stravolta. Con l’economia che corre bisogna innanzitutto trovare il modo di assicurarsi soldi che arrivino continuamente in maniera graduale tramite lo stadio virtuale e costruire stadi che permettano di offrire uno spettacolo diverso permettendo alle famiglie di vivere una giornata i in tranquillità. E’ assurdo pensare di pagare 50 euro per gli stadi che ci ritroviamo; io lo faccio perchè sono arrivato in questo calcio e mi sono dovuto adeguare ma quando posso cerco di diversificare: basta guardare i prezzi della gara contro l’Atalanta.
L’EPISODIO CON RUMENIGGE – De Laurentiis precisa anche l’aneddoto raccontato su Rumenigge: “Lui mi raccontò che il gruppo dei tifosi più caldi del Bayern rimase colpito dalle nostre coreografie e dai fuochi d’artificio realizzati nella gara casalinga contro il Bayern: loro volevano esportare tutto questo in Baviera. Quando ho incontrato i tifosi mi hanno chiesto i gradoni senza seggiolini perchè capita di saltarci sopra e spaccarli. Io gli ho detto che si trattano semplicemente di norme Uefa e che piaccia o no bisogna convivere con queste normative: tra l’altro noi abbiamo seggiolini meno spessi di quanto richiede la Uefa.
PRIMAVERA IN LEGA PRO – “Gli anziani hanno difficoltà a cambiare le posizione su cui si sono sempre mossi. Portare le Primavere a giocare in un campionato professionistico darebbe maggiore aiuto al nostro bisogno di giovani: anche perchè poi non è detto che debbano giocare solo italiani ma anche stranieri”.
FLASH SUL CAMPIONATO – “E’ estremamente appassionante e spettacolare e basta che una squadra vinca un paio di volte in fila che pareggia i conti con le altre. Questo vuol dire che il calcio è vivo e che c’è gente che opera in maniera intelligente. Quando si parla di calcio italiano affossato io dico sempre che sono state politica ed istituzioni a farlo”.
CAVANI VIA? – Chiosa finale sulla situazione Cavani: “Il futuro dipende da chi ha il contratto. Cavani ha un contratto ed una clausola rescissoria. Se lui vuole rimanere rifiuta e rimane. Lui ha un contratto di cinque anni e l’anno prossimo guadagnerà più di quanto percepisce quest’anno. Il Napoli il suo lo sta facendo e se poi arriva un’offerta importante e lui volesse andare via va bene così. E’ lecito pensare che lui voglia misurarsi altrove perchè è un ragazzo d’ambizioni. Come successo con Lavezzi andremo avanti e quando non ci sarà più Cavani ce ne saranno altri a rendere onore alla maglia azzurra. Vi ricordate Quagliarella? Quando partì Cavani fece la doppietta all’Elfsborg facendolo dimenticare in un flash”.