Alla vigilia della gara di sabato sera tra Torino e Napoli, abbiamo sentito in esclusiva il collega di Toronews.net Manolo Chirico. Ecco le sue parole ai nostri microfoni.
Manolo che Toro dobbiamo aspettarci sabato all’Olimpico?
Quasi sicuramente vedremo lo stesso Toro che abbiamo visto nella gara contro la Lazio, attendista ma pronto a colpire quando ne ha l’occasione. Proprio la vittoria contro la Lazio ha dato fiducia ad un gruppo che sta volando sulle ali dell’entusiasmo perché vede il traguardo della salvezza davvero molto vicino vista la distanza importante dalla zona retrocessione. E’ una squadra matura, consapevole che quest’anno ha avuto la sfortuna di non avere né Cerci né Santana al 100% da subito. I loro momenti migliore si sono alternati non dando quella continuità necessaria per avere una continuità nei risultati. Mi sento di dire che giocatori del genere nessuna delle squadre di metà classifica può vantare. Soprattutto Cerci sta vivendo un ottimo momento anche sotto l’aspetto fisico.
Che tipo di formazione schiererà Ventura?
Vedremo un Toro simile alla gara di andata. Non puoi pensare di fare una gara a viso aperto contro il Napoli. La sua forza in attacco è conosciuta da tutti ed esporsi al contropiede sarebbe un suicidio. Il Toro deve stare attento a non andare sotto nel risultato perché ha dimostrato molte difficoltà nel recuperare la gara.
Cosa ti impensierisce di questo Napoli?
Il giocatore che più temo è Hamsik che considero fantastico. Le qualità di Cavani sotto porta le conosciamo tutti ma lo slovacco è davvero importante per il Napoli . Ancora oggi mi chiedo come abbiano fatte le big di Serie A all’epoca, il Napoli era da poco tornato in Serie A, a farselo scappare. Complimenti a De Laurentiis e a Marino a credere su questo giocatore pagandolo pochissimo.
Con il collega di Toronews abbiamo anche voluto ricordare un pezzo della storia del Calcio Italiano, lo Stadio Filadelfia teatro delle magnifiche gesta del Grande Torino
Mi auguro che il vecchio stadio Filadelfia possa essere recuperato e non lasciato all’abbandono. E’ un monumento per tutto il calcio italiano e va recuperato.
Roberto Longobardi
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Articolo modificato 28 Mar 2013 - 14:15