La storia del confronto vuole che il Torino per il Napoli rappresenti quasi sempre qualcosa di significativo. Qualche volta è stato un avversario battuto in partite decisive, spesso, negli ultimi anni, ha procurato amari scivoloni.
Il Torino, sia in trasferta che al San Paolo, nell’epoca di Maradona ha avuto il sapore agrodolce di liete e confortanti aperture, non senza sgradevoli intermezzi. In quali occasioni? Alcune di certo benedette, come il Torino – Napoli del 1987, quando gli azzurri, a pochi minuti dallo scadere, trovano l’uno a zero con una gran girata di Giordano, che di sinistro spedisce la palla sotto la traversa, mandando in delirio mezzo “Comunale”, per metà occupato da tifosi del Napoli che, in quella domenica, sentono più vicino il primo scudetto, grazie anche alla contemporanea sconfitta dell’Inter sul campo della Roma. 0 a 1 per Maradona e compagni, e metà scudetto cucito sulla maglia.
L’anno successivo, però, il Torino dà un imprevisto dispiacere agli uomini allenati da Bianchi. I granata espugnano il San Paolo con un clamoroso 3 a 2 in rimonta, ed eliminano il Napoli dalla Coppa Italia, conquistata proprio dagli azzurri l’anno prima, nella storica accoppiata col primo titolo nazionale.
Negli anni a seguire, il Torino non è quello che si direbbe una “bestia nera”. E il trend positivo, il Napoli lo conferma nella domenica delle emergenze, nella stagione 90\91, quando, a Fuorigrotta, i partenopei strappano, sempre allo scadere, per due a uno, una preziosa vittoria contro i granata, grazie a un gran goal di Incocciati. Quei punti strappati nel finale di gara, sono ossigeno per una crisi dalla quale il Napoli non si riprenderà più. È l’ultima stagione di Maradona, finita come tutti sanno, attraverso l’inglorioso addio del Pibe de oro.
Da allora, il Toro diventa per il Napoli bestia nera. Nella stagione 91\92, col Napoli capace do cogliere un ottimo quarto posto, l’ex Fusi, mediano e libero del secondo scudetto azzurro, al San Paolo, a pochi minuti dalla fine, trafigge Galli con un gran tiro di sinistro. Uno a zero Torino, e quel gol peserà in classifica, perché, a fine campionato, i granata scavalcheranno il Napoli scalzandolo dal terzo posto.
Passano gli anni, il Napoli targato Ferlaino tramonta definitivamente e i tribunali ne riconsegano uno targato De Laurentiis. Al primo doppio confronto in A, al San Paolo gli azzurri raggiungono a dieci minuti dal 90’ i granata, conquistando un insperato pareggio, mentre, a Torino, Rosina e compagni si aggiudicano l’incontro per 2 a 1.
L’anno successivo, ironia della sorte, il Toro, proprio in casa, avvia la lunga crisi che vedrà l’esonero di Reja e l’arrivo di Donadoni. Il Napoli arriva alla trasferta in Piemonte, gara di andata, quando sono in piena zona Champions. I granata si aggiudicano l’incontro per 1 a 0, con una rete di Bianchi. La partita di ritorno, al San Paolo, vede invece gli azzurri navigare in zone poco onorevoli della classifica, poco al di sopra della zona retrocessione e incapaci di riuscire a vincere una partita. È un Napoli spento e demotivato, quello che incassa un’altra sconfitta, per 2 a 1. Tra andata e ritorno, il Torino strappa al Napoli 6 punti.
La partita di andata di questo campionato, nella maniera più rocambolesca possibile, sembra aver voluto confermare il rapporto difficile che il Napoli degli ultimi anni sembra avere con questo avversario. Napoli – Torino al San Paolo, Cavani segna l’uno a zero e gli azzurri gestiscono gara e risultato, fino a quando, nei minuti di recupero, Aronica, subentrato nel finale a Dossena, sbaglia l’ultimo retropassaggio e consegna a Sansone la palla del pareggio. Uno a uno, nello stadio incredulo, per due punti perduti che, all’indomani della sfida di ritorno, pesano ancora. Ma è Torino – Napoli. Tutto è possibile.
Curiosità. In Torino – Napoli, campionato 92\93, si verifica un insolito quanto grottesco episodio. Il Torino batte due volte l’inizio del gioco. Nel primo e tempo e nella ripresa. Durante la gara nessuno ci fa caso, compresi i calciatori in campo. Quella partita finisce 1 a 0 per il Napoli, gol di Policano, un altro ex, stavolta sponda Toro. Magari i tifosi azzurri sperano che la prossima volta il Torino dia il calcio d’avvio nel primo e nel secondo tempo.
Sebastiano Di Paolo