GEMELLAGGIO – Gli esperti prevedono più di quarantamila spettatori, abbonati compresi, per domenica sera. Più di quanti ce n’erano con la Sampdoria e poi con l’Atalanta. E a favorire un afflusso così massiccio, tra cui famiglie intere, anche il clima distensivo che da anni caratterizza le sfide con il Grifone. Tra le due tifoserie, infatti, esiste un gemellaggio che dura da oltre trent’anni. E’ uno dei sodalizi tra i più lunghi e solidi d’Italia. Nacque nel 1982 allorché il Genoa con il pari raccolto al San Paolo (2 a 2) strappò la permanenza in A a spese del Milan che sprofondò in B. Da allora le partite tra le due squadre sono state caratterizzate da folklore e calore, raggiungendo l’apice nella festa unica per la promozione in A qualche anno fa. Ma domenica sera, il gemellaggio sugli spalti non potrà avere riscontri in campo. Troppo importante la posta in palio: il Napoli lanciato verso la conquista diretta della Champions e perché no, anche restare in agguato della Juventus nel caso dovesse perdere colpi in campionato dopo le fatiche europee; ed il Genoa, che per coltivare il sogno salvezza, dovrà ad ogni costo strappare punti al San Paolo. Una sfida ad altissima tensione. Che richiamerà a Fuorigrotta il pubblico delle grandi occasioni. Era da mesi che non si ammirava il Napoli così spumeggiante e spettacolare; da mesi che Cavani non arrivava in gol con tanta puntualità: due gol all’Atalanta, altrettanti al Torino. Una squadra che regala emozioni a tutti, giovani ed anziani, uomini e donne, nonché bambini. Per quello risulta molto richiesta anche la tribuna-family, il settore che il Napoli riserva ad un genitore accompagnato da un figlio al costo di 15 euro complessive.
Articolo modificato 3 Apr 2013 - 09:43