Ecco le sue parole: “E’ un finale di campionato veramente importante. Il Napoli si gioca molto, e questo rende molto interessante il finale di stagione. Era da tempo che il Napoli non si trovava a lottare in questo modo contro i rossoneri. Io sono un grande fautore della rivalità sportiva con i rossoneri. Clausola per Cavani? In un certo senso è un modo per tutelarci. Ci da la possibilità di poter reinvestire un sacco di soldi. Cavani è comunque un giocatore unico, in campo gioca quasi come se fosse un compito religioso. La tifoseria del Napoli ama questi personaggi umani singolari e attira l’affetto dei tifosi. Io mi auguro che non vada via. Ci ha dato tanto e può farlo ancora”.
Il dilemma sembra essere univoco ed universale quando si parla del matador; da quale parte stare, nella schiera di quelli che considerano fondamentale il giocatore e, quindi “indispensabile per le ambizioni della prossima stagione“, oppure tra quelli che “in fondo, con la clausola rescissoria, riusciremmo a fare una squadra da prime posizioni“?. Schierarsi è d’obbligo, riflettendoci su con meticolosità, mettendo da parte la passione verso il giocatore, cercando di essere obiettivi, anche se quando si parla di straordinari atleti come Cavani diventa quasi un’impresa essere cinici e considerare solo l’aspetto economico, ma questa è una questione di cuore, e spesso c’è bisogno anche di altro per pianificare il futuro di una società, “work in progress” come quello dell’azienda Napoli.
Articolo modificato 6 Apr 2013 - 09:27