Da come si apprende dal quotidiano “La Gazzetta dello Sport“, durante il viaggio in treno per raggiungere Firenze, assieme con Niang ha scherzato con Galliani, apponendo sulla testa coperta da un cappello da controllore che l’ad. del Milan si era scherzosamente messo a mò di macchinista, le cuffie post-modern dell‘i-pod, quelle enormi, scenetta che ha destato sorrisi e distensione, ma che ad un certo punto ha smesso di esserlo quando il controllore del treno ha segnalato ai dirigenti che il Signor Balotelli avrebbe fumato nel bagno del treno, luogo in cui tutti sanno che non è possibile infrangere questa regola. Mentre per gli aerei ci sono i rilevatori, nel treno non ce ne bisogno, basta semplicemente sentire l’odore inconfondibile, oltre che averne conferma beccando sul fatto il furbo che trasgredisce un elementare divieto.
La prima reazione di Galliani è stata quella di preannunciare una multa, avrebbe poi telefonato al procuratore Raiola per avvertirlo del fattaccio, confermandogli che “il ragazzo va marcato stretto“. Chissà se Mario riuscirà mai a divenire uno sportivo a 360°, lasciando il fardello del vizio del fumo che certamente non riflette un’immagine di se positiva, essendo un pessimo esempio per chi volesse emulare le gesta di un personaggio che attualmente rappresenta l’Italia del nuovo millennio, quella multietnica e sbarazzina, fatta di ragazzi di belle speranze, diamanti grezzi da levigare anche sotto l’aspetto della disciplina, e Balotelli ne sa qualcosa. Dopo aver tentato anche l’ipnosi per togliersi il vizio delle sigarette, ora la bravata in treno metterà in risalto ancora una volta un problema che non deve appartenere ad un calciatore simbolo che oggi fa invidia a molti. Va bene gli scherzi, passino pure gli eccessi di un carattere colorito, ma il fumo non può essere tollerato nella vita di un’atleta, vero Mario?
Articolo modificato 7 Apr 2013 - 09:59