Venerdì, a casa Insigne, intorno alle ore 13, ha bussato la cicogna ed ha riposto tra le braccia di mamma Genny e papà Lorenzo un fagotto di 3 chili e 180 grammi al quale, la giovane ed innamoratissima coppia, ha scelto di dare il nome del papà di Lorenzo: Carmine.
L’arrivo della cicogna era tanto atteso ed agognato da quando Genny Darone, moglie di Lorenzo dallo scorso 31 dicembre, ha scoperto di essere in dolce attesa.
“La nascita di Carmine è un evento straordinario che ci ha riempito di gioia, ringrazio tutti per gli auguri.”
Un emozionatissimo papà Lorenzo si è avvalso di queste parole per commentare la nascita del suo primogenito, avvenuta presso l’ ospedale di Marcianise, dove Lady Insigne è stata assistita nel parto, avvenuto con taglio cesareo, dal suo ginecologo di fiducia, Salvatore Foglia, in collaborazione con i colleghi Felice Guerriero e Paola Laviscio.
Dopo il parto, Lorenzo è rimasto chiuso per tutto il pomeriggio nella stanza numero 16 al secondo piano dell’ospedale insieme alla suocera per assistere la sua Genny, mentre il personale medico-sanitario ha tutelato la privacy dei neogenitori tenendo lontano tifosi e curiosi che, dopo la diffusione della presenza dell’attaccante partenopeo all’interno della struttura ospedaliera casertana, si sono lì recati con la speranza di porgere i loro personali auguri a Lorenzo per la lieta nascita.
Fenomeno che si è protratto e ripetuto anche nei giorni successivi, poiché l’ospedale di Marcianise è stato preso d’assalto dai tifosi azzurri.
Napoli sogna quando Lorenzo scende in campo.
Napoli sogna all’idea che Lorenzo ha regalato a questa squadra un nuovo erede, nel quale scorre il sangue di quei giovani, promettenti e talentuosi calciatori, Lorenzo e Roberto, devoti alla maglia azzurra e alla loro terra.
Napoli vive Carmine come un “nuovo figlio”.
Secondo alcune indiscrezioni, papà Insigne avrebbe chiesto a Cavani già svariato tempo prima dell’avvenuta nascita di fare da padrino di battesimo a suo figlio.
Con un padre come Lorenzo, uno zio come Roberto ed un padrino come Cavani, nel destino del piccolo Carmine già si delinea una porta di calcio da scalfire e trafiggere infinite volte.