Mazzarri, alla sua quarta stagione in azzurro, ha avuto il merito principale di tirare fuori il meglio ed anche qualcosa in più da ogni singolo giocatore partenopeo. Alcuni come Cannavaro, Aronica, Grava e Gargano che con Donadoni sembrano giunti all’apice della loro espressione calcistica e dunque non adatti a far parte di una squadra di vertice, sono rinati sotto la guida di Walter Mazzarri, assicurando prestazioni di altissimo livello per altre annate. Indiscutibile è inoltre l’esplosione di Cavani con sotto la guida di Mazzarri, il matador a Palermo non aveva mai sprigionato tutto il suo immenso talento. Inoltre Mazzarri in questa stagione ha saputo reggere all’urto di uno dei peggiori periodi vissuti a Napoli. Reinventando il centrocampo, con la rinuncia ad Inler e l’inserimento di Dzemaili, ha riformulato la squadra dandole nuovo vigore.
Allegri da canto suo ha vinto subito al primo anno, con una squadra sicuramente forte, ma ribaltando i favori del pronostico che vedevano l’Inter grande favorita per il titolo. Infine la conferma lo scorso anno, con il secondo posto alle spalle di un’imbattibile Juventus. La grande abilità espressa dal tecnico rossonero però è sicuramente venuta fuori quest’anno, quando a seguito di una rivoluzione completa della rosa e la perdita di numerosi fuoriclasse è riuscito a superare il periodo buio di inizio stagione e riportare il Milan ai vertici in Italia ed in Europa. Inoltre con la grande maestria dimostrata nella gestione di numerosi giovani talenti in rossonero ha gettato le basi di quello che potrebbe essere un Milan da vertice per numerose stagioni.
Dunque quella di domenica sera oltre che la sfida fra due grandi del nostro calcio è anche la sfida fra due dei migliori allenatori d’Italia, al loro pari si può porre solamente Antonio Conte, senza i quali Milan e Napoli forse non sarebbero così in alto.
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 9 Apr 2013 - 12:42