C’era bisogno di cambiare qualcosa, dare una svolta dopo il marzo terribile vissuto dal Napoli e Mazzarri quel qualcosa l’ha fatto, pescato in casa. La mossa, riuscita più che mai, è stata quella di modificare leggermente i contorni del centrocampo, con Dzemaili inserito al posto di Inler e Hamsik arretrato di qualche metro, per formare così un centrocampo a tre con Behrami e dar vita ad un modulo un pò diverso dal solito 3 – 4 – 1 – 2 di questi anni, ma bensì un 3 – 5 – 1 – 1, con Pandev a recitare il ruolo di quell’uno che galleggia tra le linee di centrocampo e attacco. Questa novità in realtà non è un cambio di rotta così improvviso ed epocale per il Napoli di Mazzarri, visto che il tecnico aveva provato questo modulo nel corso della preparazione estiva in più occasioni, proponendolo anche nell’amichevole vinta contro il Bayern Monaco.
Per quanto riguardo l’inserimento di Dzemaili al fianco di Behrami quello che cambia notevolmente sono proprio le caratteristiche dei singoli interpreti. Dzemaili infatti è un centrocampista più propenso all’inserimento senza palla e ad essere determinante con conclusioni e tocchi decisivi negli ultimi sedici metri, mentre Inler è decisamente un giocatore assimilabile al classico regista. Dzemaili, inoltre, al di là delle indubbie qualità sulla trequarti campo garantisce anche una maggiore capacità di contenimento rispetto al connazionale in fase difensiva.
Con Inler fuori e Dzemaili e Behrami sicuramente non adatti a svolgere il ruolo di regista del gioco Mazzarri ha scalato Hamsik di qualche metro, affiancandolo difatto a Dzemaili e Behrami, che diviene dunque il centrale davanti alla difesa. E’ dunque Hamsik con la sua indiscutibile tecnica a dettare i tempi di gioco, smistare e gestire un numero enorme di palloni, oltre a cercare comunque il suo classico inserimento senza palla per giungere alla conclusione. Dunque Hamsik e Dzemaili diventano così l’arma in più del Napoli, con i due centrocampisti avvezzi a sbucare alle spalle dei difensori negli spazi liberi.
Anche Pandev scala così di qualche metro più indietro, visto che a fare da punto di congiunzione tra centrocampo e attacco non vi è più Hamsik. Il macedone prende dunque posto sulla trequarti alle spalle di Cavani, e se Dzemaili sembra aver giovato enormemente della nuova collocazione tattica il macedone non è da meno, considerando che è questo il suo ruolo preferito, dove riesce a procurarsi maggiore spazio per la conclusione o il passaggio decisivo per mandare i compagni in gol.
Questa modifica consente al Napoli di sfruttare maggiormente gli inserimenti senza palla dei suoi uomini, di essere più coperto con un centrocampo più robusto e dare maggiore stabilità alla posizione dei due esterni, che con un centrocampista in più devono limitare le discese sulla fasce.
Una mossa semplice dunque, ma che ha modificato un bel pò di cose in casa azzurra. Il primo risultato è stato il ritorno alla vittoria ma ancora di più in ottica mercato sono cambiate le posizioni di due importanti giocatori: Dzemaili e Inler. Il primo sembrava già da gennaio destinato alla cessione, ora il ritorno da protagonista e le ottime prestazioni offerte potrebbero portare Mazzarri e il Napoli a rivedere la posizione del ex Torino e la sua importanza nella rosa. Discorso inverso per Inler, che fino a due settimane fa era titolare inamovibile anche se alcune prestazioni offerte erano apparse quantomeno opache. Lo svizzero ha caratteristiche diverse da Dzemaili e difficilmente sarebbe utilizzabile se il Napoli dovesse continuare su questa scia tattica, al massimo dovrebbe accontentarsi di un ruolo di rincalzo e non è detto che ciò avvenga.
Quello che conta ora però è che tutti questi giocatori hanno ancora molto da dimostrare al tecnico e ai tifosi e che dunque domenica sera a San Siro faranno di tutto per essere protagonisti.
Fonte: Il Mattino