Un’ indiscutibile piacere nel cambiare, nello svestire, vestire e rivestire casacche diverse, 7 in 17 stagioni da professionista, questa è una delle caratteristiche di Ibrahivomic, al di là di quelle tecniche. Zlatan Ibrahimovic ha giocato in 5 nazioni diverse e vestito le maglie di sette squadre diverse, in Italia ha compiuto una sorta di grande slam giocando per Juventus, Inter e Milan prima di approdare al ricchissimo Paris Saint Germain e alla Ligue 1.
Qualcuno pensava che forse dopo il moto perpetuo della gioventù una società stabile e potente come quella parigina e un assegno annuo di 14 milioni di euro avrebbero placato il nomadismo che ha sempre contraddistinto lo svedese e suoi malumori e mal di pancia, e invece pare proprio non essere così.
Ad Ibra la Ligue 1 non ha mai entusiasmato più di tanto e il passaggio al Paris Saint Germain senza troppa retorica è stato sicuramente frutto di una valutazione economica sua e del Milan, oltre che della possibilità di ritrovarsi in una delle poche squadre che potesse garantirgli di giocare la Champions League ad alti livelli e di poterla forse anche vincere nel giro di qualche stagione. Oltre alla poca appetibilità che il campionato transalpino possiede rispetto alla Serie A, la Liga o la Premier in Ibra non è scoccato nemmeno un grande amore per i tifosi del PSG, di cui si è lamentato perché troppo critici verso una squadra che li porterà probabilmente a vincere, cosa a cui non sono abituati.
A far pendere l’ago della bilancia verso un addio possibile già dopo un anno è la pianificazione della prossima stagione che il PSG sta facendo più o meno sotto traccia. Leonardo già tempo fa ha dichiarato che loro non sono interessati a Cristiano Ronaldo, ma che volendo sono l’unico club al mondo a poterselo permettere e che se volessero potrebbero portarlo sotto la Tour Eiffel senza troppi problemi. Altra considerazione è quella che va fatta su Josè Mourinho. Il tecnico portoghese è ormai ai ferri corti con l’ambiente madridista e il suo addio appare sempre più papabile, e come già dimostrato in passato anche la vittoria in Champions League potrebbe fare da catalizzatore per l’addio e non da collante per restare. Mourinho, uno a cui il PSG pensa, sia perchè è uno che quanto meno garantisce l’approdo alla semifinale di Champions e un paio di vittorie in ambito nazionale, sia perchè sono forse gli unici a potersi permettere uno stipendio come quello che percepisce lo Special One.
In tutto questo c’è Ibra che come ben si sa ama essere l’unica ed indiscutibile prima donna e che quindi non approverebbe la presenza di chi come Ronaldo gli ruberebbe buona parte della scena, senza contare l’abilità di porsi al centro dell’attenzione di Mourinho e il rapporto d’amore tra i due portoghesi, mentre è poco chiaro come si siano lasciati lo svedese e lo Special One ai tempi dell’Inter.
Dunque Ibrahimovic potrebbe diventare un fenomeno in cerca di una squadra che lo metta al centro del suo progetto, cosa che a poche dispiacerebbe e dunque c’è chi monitora la situazione, pronto a rendere l’impossibile possibile, se lo svedese lo volesse. Tutto infatti sta nella scelta o meno di Ibra di decidere di andarsene e di decidere anche di rinunciare ai 14 milioni di euro annui, che nessuna sua estimatrice potrebbe permettersi.
Lo stesso Ibrahimovic non ha escluso, fin dal suo approdo in Francia, un possibile ritorno in Italia, là dove ha vinto tutto più e più volte in 7 anni. Tralasciando le parole d’amore per il Milan, che salvo un regalo difficilmente riaccoglierebbe lo svedese che ad oggi risulterebbe difficile da gestire anche in ambito tattico e nello spogliatoio, le due uniche interessate che sognano le prodezze di Ibra sono la Juventus e il Napoli.
I bianconeri ci penserebbero, anzi ci hanno già pensato al di là delle dichiarazioni che hanno subito spento gli entusiasmi poiché qualche parola tra Nedved e Raiola c’è stata, certo Ibra dovrebbe cambiare prospettiva economica così come la Juventus fare uno sforzo, Ibra conosce l’ambiente e non gli dispiace e a Conte serve qualcuno che come lo svedese possa fare davvero la differenza in avanti.
Il Napoli sogna quello che appare davvero impossibile, ma ha due punti in suo favore: in primis Ibrahimovic ha da sempre esternato parole di stima e ammirazione per il tifo azzurro, essendo rimasto colpito dal San Paolo, inoltre se Cavani dovesse partire il Napoli sarebbe il club perfetto in cui assumere la posizione di uomo simbolo e di leader. Inoltre lo stesso presidente De Laurentiis potrebbe decidere di fare uno sforzo notevole per rimpiazzare Cavani, sfruttando anche una parte degli introiti derivanti dalla cessione dell’uruguaiano, per dare al Napoli e ai tifosi un nuovo uomo simbolo e un giocatore forte e vincente come il matador.
Fonte: Il Corriere dello Sport