32a Giornata
Stadio Giuseppe Meazza, Milano
MILAN v NAPOLI 1-1
Le pagelle
DE SANCTIS 6,5 – Salva sul tiro senza pretese di Boateng reso insidioso dalla deviazione di Cannavaro, ma la piacevole sorpresa è la sicurezza che mostra quando c’è da uscire in presa, sia alta che bassa. Manovre banali, ma che regalano quel “quid” di sicurezza in più al reparto che svolge poi il suo compito più armoniosamente.
CAMPAGNARO 6,5 – I movimenti in orizzontali di Robinho non lo spaventano ed infatti il nostro si limita ad attendere al varco e chiudere l’ingresso al brasiliano che non sfonda praticamente mai. Rimane abbastanza guardingo per tutto l’arca della gara, a maggior ragione con l’ingresso di El Shaaarawy, pericolo numero uno rossonero, che doma tranquillamente lasciando poco spazio al “Faraone”.
CANNAVARO 6,5 – Non perde mai d’occhio Pazzini, la marcatura del quale divide il compito con Britos. Missione perfettamente riuscita perché il “pazzo” non la vede praticamente mai, costantemente girato spalle alla porta e disinnescato sulle palle alte, territorio congeniale al capotano. Cerca di salire palla al piede, impostando l’azione dal lontano, in una forma rivisitata del “libero” vecchia maniera, con alterne fortune.
BRITOS 6 – L’inizio è disastroso, sbagliando banalmente due palloni facili nell’arco di pochi secondi. Poi sembra prendere confidenza con la partita salendo di rendimento, montando la guardia a Pazzini con cui si risparmia strattoni e spinte. In uno di questi duelli nasce il vantaggio roosonero, con un anticipo tramutatosi in un assist all’accorrente Flamini. Nella ripresa è più vivo, più reattivo soprattutto contro Niang, del quale non teme mai la differenza di passo ed avendone la meglio, a lungo andare.
MAGGIO 5,5 – Dovrebbe preoccuparsi di Robinho che, giunto dalle sue parti, taglia verso il centro e lo lascia di sasso. Per sua fortuna Constant gioca davvero basso e se guarda bene di attaccarlo. Alla luce di questa situazione, ci si aspetterebbe una certa intraprendenza da parte del laterale azzurro che si limita a svolgere il compitino senza mai influire sulle fortune offensive della squadra. Almeno non crea disastri, in un duello, sempre con Constant, dai contenuti tecnici davvero infimi.
DZEMAILI 6 – Dedito al lavoro sporco, insieme a Behrami, deve occuparsi non solo della tessitura del gioco, ma al tempo stesso deve dare un occhio di riguardo agli inserimenti di Muntari che, di fatto, vengono disinnescati sul nascere. Al tiro non lo si vede mai, ma la sua posizione, troppo schiacciata nei pressi della sua area di rigore gli impediscono le conclusioni da fuori. Tiene botta fino alla fine.
BEHRAMI 7 – Fatichiamo ad immaginare il centrocampo del Napoli senza lo svizzero “ossigenato”, che praticamente è presente ovunque per mettere pezze a destra e a sinistra, chiudendo le diagonali, andando ad aiutare il compagno in difficoltà, leggere perfettamente il movimento degli avversari e spegnere sul nascere la maggior parte delle trame offensive del Milan. Splendido frangiflutti davanti alla difesa.
HAMSIK 6,5 – Non lo si vede spesso, forse troppo preoccupato dal trambusto che avviene nei pressi della sua zona di competenza, con Boateng e Flamini che cercano di sgusciarli alle spalle, e riuscendo in più di una circostanza, vedi il gol del vantaggio. Ma questo poi si tratta di giocare tra le linee avversarie si “illumina d’immenso”, domandare a Pandev per ulteriore testimonianza. L’assist per il pareggio, lo fornisce praticamente senza guardare, da grandissimo giocatore. La seconda parte di gara lo vede in sordina, ma non tanto da giustificarne la sostituzione.
ZUNIGA 6 – Deve tenere a bada Abate che, come sprinter, è uno dei pochi a tenergli testa. Per fiortuna l’ex tornante azzurro cede in una delle sue giornate meno brillanti ed il colombiano ringrazia anche se, nel primo tempo soprattutto, il Milan attacca sul suo lato con Abate e Boateng, creando qualche situazione pericolosa. Molto arruffone quando c’è da spingere il pallone in avanti; la foga e la voglia di strafare lo rende addirittura un ostacolo ai suoi stessi compagni. Conclude la gara a destra, senza grosse preoccupazioni.
PANDEV 6,5 – Il pasticcino che gli serve Hamsik era troppo gustoso per essere sciupato ed il macedone dimostra una volta di più che il momento buio è alle spalle, trafiggendo Abbiati con estrema sicurezza. Non offre molto alla causa offensiva azzurra, ma si sacrifica davvero tanto cercando di arginare il lavoro di ricamo di Montolivo, disturbandolo spesso e restringendogli il raggio d’azione, almeno fin quando le energie lo hanno sorretto. Nella ripresa cerca gloria dalla distanza, ma un sicuro Abbiati blocca: è la sua ultima “griffe” del match, sicuramente positivo.
CAVANI 5,5 – Ha una grandissima chances nel primo tempo, lanciato da Cannavaro, ma un super Abbiati gli nega il gol del vantaggio. Prima e dopo non abbiamo tante occasioni per vederlo protagonista, effettivamente assistito poco e male. Nella ripresa potrebbe colpire prima su assist di Insigne, poi su punizione, ma evidentemente non è serata. C’è da dire che anche i due centrali del Milan hanno giocato davvero bene, tenendo il “Matadors” sotto strettissima sorveglianza.
INSIGNE 6 – Si piazza tra le linee, cercando l’invenzione personale o l’assist vincente. Buona la seconda opzione, quando innesca Cavani, ma il Matador sciupa. Tocca pochi palloni, e con la superiorità numerica avrebbe forse potuto incidere di più.
ARMERO 6,5 – Il suo ingresso porta una ventata di energie fresche sull’out di sinistra, traccia poco seguita da uno Zuniga non troppo audace. Un paio di buone percussioni ed un tiro-cross che Abbiati smanaccia. Conferma di attraversare un ottimo stato di forma.
CALAIO’ 6 – E si rivede anche l’arciere siciliano, posto nello sgabuzzino delle scope dopo la trasferta all’Olimpico di Roma, contro la Lazio. Fa in tempo a mettersi in mostra con un paio di colpi di testa, non pericolosi per carità, ma che almeno gli valgono la sufficienza di stima.
MAZZARRI 6,5 – La squadra scende in campo un po’ timida ed infatti soffre i primi minuti di gara, per poi crescere con il passare dei minuti. Ottima la reazione al vantaggio di Flamini, con il pareggio lampo di Pandev, ma a lungo andare la squadra sembra appagata dal pareggio ottenuto, ed anche la sostituzione di Hamsik sta lì a confermarlo. La superiorità numerica poteva essere sfruttata meglio, contro un Milan poco pungente ed alle corde fisicamente, ma alla fine il punto era il risultato più utile e quello è arrivato. Un mattone forse decisivo per la Champions.