Ci sono partite in cui una squadra capisce di essere forte. Veramente forte. E non è detto che siano partite in cui si vinca, almeno non necessariamente.
Ieri i tifosi del Napoli, quelli che erano sugli spalti di San Siro e quelli che si assiepavano davanti alle tv, hanno avuto la cognizione del valore della propria squadra. Anche quando il tiro da fuori, unica soluzione di gioco trovata dal Milan, di Flamini ha pescato il jolly, il cuore azzurro non ha mai tremato, diciamoci la verità. Il pareggio è stato trovato immediatamente, e tutto è rimasto sotto assoluto controllo: tanto che oggi, quando si ritroveranno per strada e nei bar, i suddetti tifosi azzurri in tutto il Paese si rammaricheranno di non aver portato in riva al golfo l’intera posta in gioco.
Ma non importa: due erano i risultati a disposizione del Napoli, e uno dei due è stato raggiunto. Uno era il risultato col quale i rossoneri avrebbero tentato la volata, e non è stato raggiunto. Tutto qui. La dimostrazione della forza di una squadra è appunto questa, se ci pensate: poter dire di essere andati a Milano, a San Siro, e di aver controllato la partita senza correre soverchi rischi. Poter pensare di gestire il distacco, per veleggiare tranquilli verso un posto in Champions, direttamente nella fase a gironi. Poter fare nobilmente a meno di lamentarsi per ben due falli di mano in area. Poter godere dei nervi saltati a parecchi rossoneri, con falli scomposti e reazioni esagerate.
Certo, si dirà che il Milan ha dovuto fare a meno di Balotelli, e inizialmente anche di El Shaarawy; ma tante volte si è conclamato che la rosa rossonera, con gli investimenti di gennaio, era completa e attrezzata anche per la coppa. E la splendida rincorsa della squadra di Allegri, protagonista di una straordinaria rimonta, ne è la prova. Ma il Napoli, signore e signori, è forte. Forte di un sistema di gioco ipercollaudato, nel quale il gigantesco Behrami costituisce un meraviglioso punto di equilibrio. Il tifoso azzurro ormai ne ha consapevolezza, e se una punta di rammarico rimane è quella di un distacco dalla lepre bianconera che non corrisponde, francamente, ai valori espressi dal torneo.
Quando si guarda al campionato fatto dall’Inter, dalla Roma, dalla Fiorentina e dalla stessa Lazio, alle partite orribili che queste compagini hanno alternato a ottime prestazioni, a contenuti tecnici davvero di basso livello degli incontri del pomeriggio di ieri, si capisce che nelle mani della società, del presidente De Laurentiis e del direttore Bigon, si è andato costruendo un piccolo ma importante capitale che potrà anche prescindere dai singoli, ma che non va smontato nella struttura. Un ulteriore sforzo su un tessuto così robusto potrebbe dar luogo a qualcosa di veramente epico, perché ora è chiaro a tutti che il Napoli è veramente una bellissima squadra.
Certo, bisogna tenere ben alta la guardia perché con la vittoria a tre punti sei partite sono un torneo intero; ma è anche vero che domenica il Milan va sul campo della Juve e noi riceviamo il pur bravo Cagliari. Una differenza ci sarà, non vi pare?
Fonte: Maurizio De Giovanni per Il Mattino