Ma si sa, i giornali tendono ad enfatizzare semplici proiezioni di mercato e illazioni da bar, puntando sui numeri per cercare di impressionare i lettori, in un gioco che va soltanto a discapito della società azzurra. Questo vociferare fa soltanto male per adesso, qualora ci fossero le prospettive di una cessione di Cavani è bene che se ne parli a fine stagione e che si lasci in pace il giocatore e l’entourage partenopeo, intento al raggiungimento del proprio obiettivo stagionale, così come abbiamo già ampiamente dichiarato ieri nella copertina di Spazionapoli. Il dovere di cronaca, ancorato ai quotidiani italiani ed esteri, è l’amaro vincolo a cui si ha la necessità di dover far fronte, pur non condividendo le linee editoriali, modi, termini e tempi con cui vengono riportate notizie dalla dubbio provenienza.
Cavani è padrone di se stesso, ma che adesso si montino fantomatiche trattative, richieste di tagli alla clausola, cifre di ingaggi e quant’altro ci sembra, ancora una volta, fuori luogo, fuorviante e l’ennesimo tentativo di disturbo al giocatore e ad i compagni. Ma l’esempio di professionalità di Cavani spinge lontano qualsiasi illazioni, come fosse protetto da uno scudo costruito sulla lealtà e sulla chiarezza di un uomo che ha un profondo rispetto della persone che lo osannano e che lo hanno eletto leader della squadra. Che non si tenti di macchiare anche questo.
Articolo modificato 21 Apr 2013 - 10:05