L’editoriale di Luciana Esposito: ma stasera? Non chiedeteci di tifare per la Juventus!

editoriale_luciana_espositoI 50.000 e più spettatori, presenti oggi sugli spalti, si sono recati al San Paolo accompagnati dal vivo ricordo della goleada con la quale, la scorsa stagione, gli azzurri avevano archiviato la pratica Cagliari: un sonoro e rotondo 6-3.

Ciò nonostante, i sardi sono sempre stati abili a rivelarsi un brutto cliente per il Napoli.

Ed, infatti, oggi, le prime frazioni di gioco, così come fasi alterne della gara, hanno premiato l’interpretazione tattica del tandem Pulga-Lopez, i quali durante la settimana avevano minuziosamente studiato le fragilità della difesa partenopea e optato per le soluzioni più incisive per beneficiarne: la squadra ospite è furbamente disposta in campo, ben arroccata e vigile nella sua 3/4, altresì furtiva nell’impostare le brucianti ripartenze lasciate al trio d’attacco Tiago Ribeiro, Nené, Ibarbo – nei primi 45′ – divenuto poi Sau, Cabrera, Ibarbo, – nella ripresa – quest’ultimo, non ha tardato, infatti, a dimostrare le ragioni per le quali, – insieme ad Astori e Nainggolan – è uno dei nomi da tempo annotati sul taccuino della spesa di Riccardo Bigon, poiché al colombiano bastano 18 minuti per violare la porta difesa da Rosati, beneficiando di un infelice rilancio di Cavani che si tramuta in assist involontario.

Episodio sfortunato per il Matador che, in verità, oggi ha disputato la classica partita di chi vive con la “nuvoletta di Fantozzi che gli aleggia sulla testa. Rischia grosso anche sul gol del pareggio, la sua dubbia posizione sulla deviazione di Astori – che forse, rapito dall’ “effetto San Paolo”, fa le prove generali per il prossimo anno e con un colpo di tacco spettacolare, viola la porta sarda, servito brillantemente in area da un ispiratissimo Hamsik – difficilmente avrebbe consentito a De Marco e alla sua terna arbitrale di convalidare il gol, se l’uruguaiano avesse partecipato alla determinante deviazione in rete.

Allora, per un momento, la nuvoletta gli lascia intravedere uno spiraglio di sole, così come accade quando, finalmente, dopo essersi pestato i piedi più e più volte con Hamsik a ridosso dell’area cagliaritana, riesce a replicare in rete, portando temporaneamente il risultato sul 2-1.

In realtà, la partita cambia volto quando Mazzarri decide di riassestare il suo scacchiere, inserendo Armero – fondamentale e determinante, ancora una volta, il contributo dell’ex Udinese, non solo per le performance ballerine di cui si rende protagonista, supportato da Cavani e Zuniga dopo i gol – e, nei minuti finali, Insigne e Calaiò, per giocarsi il tutto per tutto.

Si rivela determinante, soprattutto, la decisione del tecnico toscano di ridisegnare il reparto arretrato, tamponando le brucianti incursioni di Ibarbo, malamente sofferte da Britos nelle prime fasi della gara.

Tuttavia, il Cagliari non demorde e dimostra di meritare gli elogi che sovente durante questo campionato gli sono stati indirizzati, e il gol realizzato al 26′ della ripresa da Sau è un capolavoro balistico capace perfino di estorcere qualche applauso ai sopraffini buongustai del calcio presenti sugli spalti del San Paolo. 

“La partita è ancora lunga – in molti avranno pensato – c’è tempo per portare a casa i 3 punti e consolidare il secondo posto”.

Eppure, la storia si ripete.

Come più volte è accaduto in passato, infatti, il Napoli beffa il Cagliari che probabilmente già pregustava il sapore del ghiotto punto conquistato, negli ultimi istanti degli ultimi minuti di recupero.

E’ il 94′ quando lo scugnizzo di Frattamaggiore, forse galvanizzato dalle prodezze individuali inscenate da Ibarbo prima e Sau poi, ricorda alla sua gente che gli eurogol li sa segnare anche lui.

Il suo pregevole tiro valica la porta di Agazzi, il San Paolo esplode, il sussulto di gioia sviscerato da Napoli fa tremare perfino le barche adagiate nelle acque del golfo, protagoniste del gran finale dell’America’s Cup.

Proprio lui, Lorenzo Insigne, figlio di Napoli, innamorato del Napoli, eroe di questa domenica, perché dai suoi piedi nasce il gol che probabilmente ipoteca l’accesso diretto alla Champions League.

E, probabilmente, non esiste un epilogo migliore da auspicare, almeno per chi è un genuino cultore della politica “il Napoli dei napoletani”.

E, intanto, stasera, i “diavoli rossoneri” si misurano contro la “vecchia signora“.

Ma come si fa a chiedere a questa gente di tifare per la Juventus?

Luciana Esposito

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