Prima del funambolo di Frattamaggiore, il duello degli acuti sul filo di lana è stato caratterizzato da un vivace testa a testa, con protagonisti quasi sempre diversi, in grado di regalare gioie e sofferenze e distribuirle in egual misura tra le due compagini. La fase iniziale, per i supporter di fede azzurra, viene ricordata come una maledizione, incarnata soprattutto nella figura di Daniele Conti, perno della storia calcistica del Cagliari, fautore di insperate rimonte e dispensatore di carisma e energie per i propri compagni. Il trend, poi, ha cominciato a prendere una piega maggiormente favorevole quando nel 2009, al Sant’Elia (che fa rima con “nostalgia” per i tifosi isolani), il Napoli acciuffò il pareggio dopo una gara pirotecnica e una pallonata di troppo.
Il piede malandrino di Lavezzi si riscattò la stagione successiva, con il gol vittoria scaturito da un contropiede da urlo in collaborazione con Cavani che pose le basi per la cosiddetta zona Mazzarri. Tuttora la media è ad appannaggio del Napoli, ma sarebbe interessante conoscere anche il parere di chi ammira le gesta dei suoi beniamini, poiché, a lungo andare, questa intensa sensazione di gioia mette a dura prova fisico e mente. Ma finché si vince…
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Articolo modificato 22 Apr 2013 - 18:25