La storia che più gli sta a cuore è quella della cartella esattoriale che quelli di Equitalia pretendono vada all’incasso. “Maradona non è mai stato un evasore e il sistema Italia, che tanto critica l’India ed altri paesi invece piu sani e rispettosi di verità e valori, non sta rendendo un buon servizio alla giustizia e ai principi di correttezza e buona fede perseguitando un innocente”, è l’urlo di Pisani che avverte l’esigenza di rendere pubblico che Equitalia Sud avrebbe offerto al suo assistito una maxi-transazione. “Ma l’ufficio stampa di Equitalia sogna ad occhi aperti e confonde le difese con le rateizzazioni di un debito inesistente e mai richieste, senza comunicare che il confronto sulla persecuzione a Maradona riguarda solo la giusta e fondata istanza di annullamento indebite“.
Dunque la posizione è sempre quella. Ma con un consistente passo in avanti visto che il Fisco italiano a questo punto si “accontenterebbe” solo di 6 milioni di euro rispetto ai 40 milioni complessivi. Questi benedetti mastini del fisco, comunque, continuano ad essere peggio di Goicoechea, il basco che trent’anni fa quasi lo azzoppò: una volta gli sequestrano l’ orecchino da quattromila euro (poi battuto all’ asta per 25 mila), mitico brillocco con cui abbacinava le difese avversarie meglio che col sinistro de Dios ; un’altra i due Rolex (sì, uno per il polso destro e uno per il sinistro, tanto per non confondersi col fuso argentino); un’ altra ancora i compensi tv.
L’ultima volta, però il 21 febbraio, quando 8 anni dopo è tornato a Napoli al semidio non tolsero nulla: non c’era nessun provvedimento per Maradona, perché c’era una finestra tecnica che sospendeva l’esecutività dei provvedimenti. Difficile prevedere come finirà questa battaglia del fisco. Maradona è in lite per vicende che risalgono al periodo 1986-1990. Secondo l’agenzia delle Entrate Maradona deve ancora al Fisco 40 milioni.
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 26 Apr 2013 - 11:51