NAPOLI – Quattro partite per Edinson Cavani per sfondare il muro dei 100 gol in azzurro e lanciarsi all’inseguimento di Maradona. L’uruguaiano, assente ieri a Pescara per squalifica, domenica sera con l’Inter si riprenderà il suo posto da titolare in attacco e ripartirà a caccia dei record. E’ arrivato a 98 reti con il Napoli, gliene mancano due per arrivare in tripla cifra, cinque per salire sul podio (Vojak è terzo a 103, Sallustro secondo a 107, El Pibe de Oro primo a 115). Quest’anno ha già segnato 32 gol (è capocannoniere in serie A con 23 centri, ha realizzato tre doppiette a Torino, Atalanta e Pescara, due triplette con Lazio e Roma e un poker in Europa League agli ucraini del Dnipro) ed è destinato a migliorare il suo score degli anni scorsi (33 reti nella prima stagione al Napoli e altre 33 nella seconda). Numeri da capogiro per un attaccante che è diventato l’idolo dei tifosi, l’orgoglio di una città, il trascinatore di una squadra che non smette mai di inseguire i suoi sogni. Numeri che non hanno lasciato indifferente anche un bomber come Batistuta, che ieri lo ha incoronato «uno dei tre attaccanti più bravi in circolazione in questo momento».
LEADER – Una stima e una considerazione che Cavani si è guadagnato sul campo, mostrandosi un professionista esemplare, un combattente di grande temperamento e di altruismo unico, bravo a mettersi a disposizione della squadra e di Mazzarri e sempre disposto al sacrificio. «Voglio essere un esempio dal punto di vista professionale e dare il massimo sia per il mio club sia per i miei compagni – ha detto alla vigilia della sfida con il Pescara – per riuscire a vincere tutto ciò che è nelle nostre potenzialità». Parole da leader, parole da uomo squadra, sempre pronto ad aiutare e proteggere i compagni. Come accaduto con il suo conterraneo (sono entrambi di Salto, in Uruguay) e partner d’attacco in Nazionale Luis Suarez, che il Matador ha apertamente difeso dopo la squalifica di dieci giornate in Premier League per il morso a Ivanovic durante la sfida fra il Liverpool e il Chelsea: «A Suarez va tutto il mio appoggio per il momento sta vivendo – ha scritto su Twitter – sa di aver sbagliato, ma chi guarda da fuori e giudica deve capire che queste sono cose che possono succedere, chi va in campo a questi livelli ogni settimana lo sa bene. Chi lo stima e lo conosce come persona non potrà mai cambiare opinione su di lui».
INSEGUENDO IL 100… – Il suo futuro è ancora tutto da scrivere (ha una clausola di rescissione di 63 milioni di euro, al lordo diventano circa 70), ma prima di archiviare questa stagione ci sono ancora tanti traguardi da tagliare. Lo sa bene Cavani, che finora non si è lasciato distrarre dalle tante voci di mercato che si rincorrono in giro per l’Europa: «Finché sarò al Napoli darò sempre il massimo. Questa città mi ha dato tanto e io le prometto il massimo impegno fino all’ultimo secondo in cui resterò». Dal Real Madrid al Manchester City, passando per Psg, Bayern e Chelsea, il nome del Matador è legato ai sogni di quasi tutti i top club europei. Per ora però se lo godono i tifosi del Napoli, che lo hanno applaudito e incoraggiato anche venerdì sera quando, dopo la partenza dei compagni per Pescara, è stato ospite del negozio di uno degli sponsor del club, a Casoria: sorriso stampato sul volto, ha firmato autografi e posato per molte foto ricordo. «L’affetto della gente è meraviglioso – ha detto nei giorni scorsi la mamma Berta – io ho sempre detto a mio figlio: puoi andare da qualsiasi parte, ma nessuno ti amerà come a Napoli. Lui non conosce ancora quello che accadrà, ma dice sempre di voler tornare un giorno».
360 MINUTI – Prima di pensare al futuro però, c’è un presente da vivere: l’Inter al San Paolo, il Bologna fuori, il Siena in casa e all’ultima giornata la trasferta all’Olimpico con la Roma. Quattro partite per arrivare in tripla cifra e lanciarsi all’inseguimento di Maradona. Mancano ancora 360 minuti alla fine della stagione e Cavani non ha intenzione di perdersene nemmeno uno. Ha un numero 100 da scriversi sulla maglietta.
Fonte: corrieredellosport.it