È Leandro Damiao da Silva dos Santos il primo terreno di discussione tra Mazzarri e De Laurentiis. È questo 23enne brasiliano che gioca nell’Internacional di Porto Alegre e che ha incantato alle Olimpiadi di Londra costringendo Pato a fargli da riserva, il primo “potenziale” motivo di scontro sulle prossime strategie di mercato estivo. Per Mazzarri non è una prima scelta. Anzi, per il dopo Cavani – se ci sarà un dopo Cavani – lui ha in mente ben altro: Pazzini o Matri. Osvaldo o Dzeko. Meglio ancora, due tra questi.
Un passo indietro e partiamo della certezze: il Napoli, col secondo posto, mette in cassa all’incirca, nel peggiore dei casi, 24 milioni di euro. Il bonus per l’accesso alla fase a gironi più il market pool. E da qui si parte, obiettivo almeno due difensori: uno è Benatia dell’Udinese, costo intorno ai 9 milioni, poco meno di 900mila euro di ingaggio e Pozzo che alla fine potrebbe cederlo sia pure contro il parere di Guidolin. L’altro sarebbe un colpo grosso: Angelo Ogbonna. Il Torino lo darà via, ma la concorrenza è spietata (il Milan) e il cartellino è valutato 18 milioni. L’alternativa è Astori: il Cagliari lo cede per 12 milioni. Il Napoli lo sa perché lo segue da mesi. Dopo Campagnaro, Britos andrà via. E non verrà riscattato Rolando, il portoghese che a Napoli si è smarrito.
A centrocampo i nomi sul taccuino del ds Bigon sono quelli di sempre: Nainggolan del Cagliari, Ilicic del Palermo, Obiang della Sampdoria, Nocerino del Milan, in un mix di esperienza e gioventù che serve ad accontentare tutti. Le quotazioni di Ilicic negli ultimi tempi sono aumentate: la Roma, in questo momento, però, è in netto vantaggio su tutti.
Il mercato, in questo periodo, appassiona più o meno quanto il calcio giocato. Soprattutto il mercato delle punte. E qui entra di mezzo Cavani. I rumors dall’Inghilterra dicono che il Manchester City avrebbe scavalcato il Real Madrid nella corsa al Matador. Ma per ora solo a parole, secondo quelli del Napoli, perché nessuno ha ancora manifestato la volontà di pagare i 70 milioni della clausola. Trattative, incontri, procuratori, cene, voli Italia-Spagna o Italia-Inghilterra, mal di pancia: frottole. Edi che pure non fa altro che alimentare le voci di una “fuga” da Napoli, farebbe bene a rallentare le sue voglie. Perché rischia, alla fine del mercato, di restarci male. Come è successo a Maradona nel 1989, quando Diego si era lasciato lusingare dal Marsiglia che però non riuscì a convincere Ferlaino.
In attesa che salti fuori un’idea che vada bene a tutti, spunta l’affondo della Juventus: Llorente non è il top player che vuole Conte. Conte vuole Cavani e Marotta proverà ad accontentarlo pronto a mettere sul piatto di De Laurentiis Matri, Marchisio e conguaglio. Mazzarri, per il suo attacco, ha pensato sia a Matri sia pure a Pazzini. Quest’ultimo potrebbe rappresentare una possibilità, perché al Milan è chiuso da Balotelli e lui lo sa.
Intrecci e incastri. Tutti da perfezionare. Il sogno di De Laurentiis rimane Jovetic. E qui con Mazzarri si trova d’accordo: la Fiorentina ha in atto una specie di braccio di ferro con il montenegrino che preferirebbe la Premier all’Italia. Jovetic però spinge per andare e, attraverso il suo manager Fali Ramadani, farà pressioni sul club viola. Il Napoli è alla finestra. Il patron segue El Sharaawy, nel caso Galliani decidesse da darlo via. Intanto con Sebastiani summit sul futuro: il Napoli ha trovato in Ivan Pelizzoli il dodicesimo della prossima stagione. Dal Pescara prenderebbe anche Perin, ma De Laurentiis lo lascerà lì ancora un anno. Discorsi aperti per Quintero, Caprari e Weiss mentre difficilmente Roberto Insigne andrà in riva all’Adriatico.
Fonte: Il Mattino