Mercoledì prossimo, primo maggio, giorno segnato di rosso sul calendario degli italiani, poiché si celebra “la festa dei lavoratori”.
Facile imbattersi in amare, seppur veritiere battute, in un momento storico come quello nel quale imperversa il nostro Paese ed esclamare che la suddetta ricorrenza è un “lusso” al quale ha, oramai, diritto, quella fetta “privilegiata” di italiani che può asserire di avere un lavoro.
Giornata nell’ambito della quale si sviscerano innumerevoli e variegate iniziative, di più o meno nota portata, come il famigerato e consueto concerto di Roma, ma anche Napoli, nel suo piccolo, allestirà una serie di iniziative altresì capaci di coinvolgere la popolazione, sensibilizzandola, al contempo, riguardo molteplici e varie problematiche.
“Together against racism” è il titolo del triangolare amichevole che avrà luogo proprio mercoledì primo maggio, dalle ore 11.00, presso lo stadio “Arturo Collana” di Napoli.
La rappresentativa del Rotaract Club Distretto 2100, affronterà il Carpisa YamamaY Calcio Napoli Femminile e l’Afro Napoli United in una mattinata all’insegna del divertimento e del fair-play.
Ideato all’indomani dei fatti di Busto Arsizio, quando durante l’amichevole tra Milan e Pro Patria, gli insistenti insulti di una schiera di tifosi bustocchi costrinse il fuoriclasse del Milan, Kevin-Prince Boateng, ad abbandonare il campo, il triangolare vuole essere un forte segnale di unione contro il fenomeno del razzismo.
Motore dell’iniziativa è il Rotaract, rappresentato dai club Napoli, Napoli Ovest e Napoli Sud Ovest.
Tale associazione è un programma del Rotary International dedicato ai giovani dai 18 ai 30 anni.
Tra gli obiettivi dell’associazione vi è il dare una riposta alle esigenze della comunità locale, promuovendo il rispetto dei diritti altrui e dei principi etici.
Questa volta si è voluto dare un messaggio forte contro il razzismo, scendendo in campo per promuovere la cultura dell’integrazione avvalendosi dello sport.
Insomma, ciascuna delle tre squadre protagoniste, in maniera diversa, eccelle e si contraddistingue nel proprio rango di appartenenza.
Inutile presentare ai lettori di Spazionapoli il prestigioso Carpisa YamamaY Calcio Napoli Femminile, del quale, partita dopo partita, vi abbiamo narrato l’esaltante stagione, che volgerà al termine sabato prossimo, allorquando contro il Como, ancora una volta tra le mura amiche del Collana, le ragazze di Mister Marino disputeranno l’ultima partita del Campionato di Serie A, avendo, tuttavia conquistato matematicamente il quinto posto con una giornata d’anticipo, sabato scorso, in virtù del pareggio maturato in trasferta contro la Lazio.
Quinto posto che sottolinea l’annata positiva delle partenopee al loro esordio nel Campionato di massima serie femminile e, per giunta, ancora in corsa per la Coppa Italia.
Negli occhi e nei cuori delle azzurre è ancora vivo il ricordo della finale dell’anno scorso, in quell’occasione non riuscirono a prevalere sul Brescia e videro sfumare il sogno di alzare il trofeo verso il cielo, pertanto, quest’anno saranno animate dal desiderio di riscattarsi e legittimate a credere nei propri mezzi dalla duplice imbattibilità consolidata in Campionato: le tartarughine, infatti, al Collana non perdono da più di due anni, così come imbattute sono anche nel girone di ritorno.
La loro partecipazione a quest’evento, in un giorno “speciale” come la festa del lavoro, certifica non solo quanto le azzurre siano instancabili lavoratrici, incapaci di tirarsi indietro quando si tratta di sudare la maglia per conseguire successi e traguardi significativi, seppur sia il calendario ad imporre “riposo“, ma anche e soprattutto la sensibilità d’animo di queste ragazze che più e più volte hanno sposato cause benefiche.
L’Afro Napoli United è, invece, una realtà composta da diciassette immigrati africani che sognano di ripetere le imprese di Maradona.
Gli atleti provengono da Senegal, Costa D’Avorio, Nigeria, Capo Verde, Niger, e Tunisia.
Ad oggi l’associazione ha realizzato due squadre di calcio, che partecipano a tornei amatoriali, cittadini e provinciali, con circa 40 atleti.
Tre realtà diverse, che si troveranno congiunte nel cerchio che delimita il centrocampo del manto erboso del Collana, accanto ad un pallone, congiunti proprio dall’intento di conferire un calcio ai pregiudizi razziali che, nonostante il fatto che tendiamo a definirci un popolo “emancipato“, continuano a contraddistinguere negativamente la nostra quotidianità.
E, forse, non è un caso se i colori del pallone da calcio per antonomasia sono il bianco e il nero.
Luciana Esposito
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