Nuova rubrica su SpazioNapoli: il cantautore napoletano Nando Misuraca ci delizierà, ogni settimana, con degli editoriali che suoneranno di Napoli…
“Si viaggiare evitando le buche più dure, senza per questo cadere nelle tue paure” il Napoli canta Battisti e viaggia impettito.
Surclassato il Pescara scaccia i fantasmi del primo tempo e allunga ulteriormente sull’inseguitrice Milan a cui resta accesa la speranza per almeno altri 6 punti.
Il Pescara è poca roba e praticamente già una squadra di Serie B e la truppa di quel “gran genio del mio amico” (stavolta a cantare a gran voce è il presidente De Laurentiis con dedica speciale a Mazzarri) lo sa bene tanto da cadere nell’errore di non avere la concretezza necessaria per imporsi da subito.
E allora, dopo un primo tempo d’imprecisione totale, con la complicità di uno straordinario Pelizzoli, il Napoli trova la via del gol (peraltro con il fattore C tipico delle grandi) grazie ad un tiro del redivivo Inler, probabilmente destinato ai guantoni del numero uno abruzzese ma che, deviato da Capuano si trasforma in traiettoria imparabile e si insacca a spiazzare inesorabile.
Tutto Bene. La reazione biancoazzurra è affidata a sortite offensive degne di una squadra parrocchiale con palla lunga e pedalare,riassunta nella grinta di Sculli, la voglia di Di Francesco e qualche zuccata disperata di Sforzini. Poco, davvero poco, per far sconvolgere la pettinatura accorta del buon De Sanctis.
E infatti il raddoppio non si fa attendere, passano dodici minuti e Pandev (sempre più uomo-decisivo dell’attacco azzurro) si scopre pronto per “ballando con le stelle” ed, evitato Cosic in torsione, piazza il colpo della distanza di sicurezza. “Dolcemente viaggiare rallentando per poi accelerare, con un ritmo fluente di vita nel cuore gentilmente senza strappi al motore” è questa la sintesi del gesto tecnico del macedone che con la leggerezza di una gazzella deposita il pallone nel sacco.
E’ tonfo Pescara. La squadra di mister Bucchi si apre come uno stabilimento balneare d’estate ma il Napoli, per quanto ci provi, non accresce il bottino.
Si deve attendere il minuto 81 e si balla ancora. Un assist di Insigne, velato dall’ottimo Armero, trova un tiro di controbalzo di Dzemaili, un missile terra-aria imparabile per il giovane Perin (subentrato all’acciaccato Pelizzoli), palla nel sette e spettacolo puro. Impossibile non sottolineare l’esponenziale crescita del centrocampista tuttofare svizzero, ormai tassello prezioso dello scacchiere partenopeo.
C’è tempo ancora per vedere un bel tiro dell’arciere Calaiò che sfiora il palo. L’attaccante di origine sicula è utile e sarebbe potuto esserlo ancor di più se solo avesse goduto di maggior fiducia da parte del tecnico toscano. Ma ha l’umiltà necessaria per scalare le posizioni e lavora duro. Può farcela.
La gara è finita andate in pace e il Napoli viaggia sereno col vento in poppa “gentilmente senza fumo e con amore” con la calma cinica del meccanico descritto splendidamente dalla coppia Battisti-Mogol.
La sicurezza è tanta, la concentrazione pure. I tifosi pregustano la musichetta della Champions mentre gongola la coppia d’oro del calcio italiano, De Laurentiis-Mazzarri. La coppia che tutti, puntualmente, ogni fine di stagione vorrebbero divisi prossima a rinnovare le nozze. Con Cavani o senza. Il valore aggiunto è questa alchimia vincente, non il singolo, per quanto fuoriclasse.
SI CONSIGLIA LA LETTURA ED ASCOLTO CON QUESTO BRANO ALLEGATO
Articolo modificato 13 Mag 2013 - 21:29