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Blerim Dzemaili, la rinascita di un mediano tutto cuore e grinta

Blerim Dzemaili, il giocatore che non ti aspetti, la prestazione che ti lascia di stucco, la rete che ti toglie il fiato. Tutto o niente si potrebbe dire del mediano del Napoli, taciturno e tranquillo fuori dal campo, una vera macchina da guerra nel rettangolo verde di gioco. Negli ultimi mesi poi, è diventato spesso il goleador d’eccezione, dalla tripletta contro il Torino che ha messo in moto un meccanismo quasi inaspettatamente perfetto che ha coinvolto non solo lui ma tutto l’undici di Mazzarri.

Ma facciamo un passo indietro. Arrivato sotto l’ombra del Vesuvio nel luglio 2011, lo svizzero non riesce a ritagliarsi subito lo spazio che merita, chiuso dalla bravura dei suoi compagni di reparto. In particolar modo quest’anno ha avuto la “sfortuna” di incappare forse nella miglior stagione degli ultimi tempi di Valon Behrami che, pur avendo caratteristiche da lui diametralmente opposte, non ha dato troppi grattacapi a Mazzarri al momento di dover scegliere chi schierare. L’altro centrocampista centrale era Inler, suo connazionale che riduce quasi al lumicino ogni speranza di giocare titolare in questo Napoli. A metà stagione infatti, fioccano le dichiarazioni del suo procuratore, che apre ad una possibile cessione a gennaio magari al Milan in cambio di Nocerino, per trovare più spazio. Il destino però, gli gioca uno scherzo non da poco: Inler infatti, ha un lungo momento di appannamento, che lo vedrà relegato in panchina proprio a favore di Dzemaili. Questo essere catapultato nella mischia in un momento topico della stagione lo rinvigorisce: ottime prestazioni non solo in Europa League ma anche in campionato, dove diventa titolare inamovibile contro l’Atalanta e persino spettacolare contro la sua ex squadra, il Torino. Prima tripletta della sua carriera ed una standing ovation dei tanti tifosi azzurri presenti in Piemonte, più che meritata. Da lì sarà solo una strada in discesa: tanti voti altissimi in pagella ed altri due eurogol contro il Genoa ed in ultimo quello contro il Pescara.

Davvero un caso molto curioso ma al contempo bellissimo, considerando che solo meno di quattro mesi fa l’avventura sotto l’ombra del Vesuvio di Dzemaili aveva connotati completamente diversi. Ma nel calcio si sa, tutto può cambiare molto rapidamente ed anche il fattore psicologico ha la sua grandissima importanza. A Torino ha capito di poter contare su un gruppo ed una società che credono fermamente in lui e che soprattutto lo vogliono come punta di diamante per la squadra del presente e del futuro. Forza Blerim, non ti fermare.

Alessia Bartiromo

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Articolo modificato 1 Mag 2013 - 03:02

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