FUTURO ZUNIGA – E allora riparliamone: tutti assieme, appassionatamente, purché non s’arrivi a giugno e s’intraveda la possibilità di ritrovarsi tra un anno senza Zuzu; purché si riduca la forbice; purché si arrivi alla fumata bianca. Il mercato è una scheggia impazzita, o anche una freccia avvelenata: e quando le scadenze contrattuali s’avvicinano, il pericolo si trasforma in allarme. Giugno 2014 – vi sembrerà strano – è calcisticamente dietro l’angolo: lo è per chi ha in quella data la possibilità di ritrovarsi libero a parametro zero e con estimatori sparsi ovunque disposti ad aspettare. Il 30 giugno 2014 è la data cerchiata d’azzurro che segnerebbe la separazione tra Zuniga ed il Napoli: e il tempo, che sa essere pure un galantuomo, sta scorrendo via velocemente.
I FATTI – Il rinnovo è materia complessa, un braccio di ferro tra chi tenta d’ottenere tanto e la controparte che spera di concedere di meno: succede semplicemente così ed è il gioco delle parti. Zuniga è alla sua quarta stagione partenopea, un crescendo entusiasmante favorito dall’intuizione e dal lavoro specifico di Mazzarri, che l’ha costruito esterno di sinistra: “Il più affidabile interprete europeo di quel ruolo”. E però, all’alba della centodecima presenza in campionato, al tramonto della sua ennesima annata strepitosa, il divario tra domanda e offerta resta ancora evidente e la possibilità di smussare quelle differenze diviene una preoccupazione.
I FANS – La schiera di pretendenti si compone d’una serie di club d’assoluto fascino: l’Arsenal, per cominciare; l’Inter, per continuare; l’Atletico Madrid per completare l’opera. Ma da quell’orecchio il Napoli non ci sente: Zuniga resta incedibile, sino a prova contraria, e l’eventuale sì di Mazzarri rappresenta un energizzante su un concetto ben solido. Però le settimane stanno volando via e la forbice tra quanto sussurrato da Riccardo Calleri – manager del colombiano – e la controfferta, poi ritoccata, lasciata trapelare da Castel Volturno è ancora sufficientemente ampia. Il campionato è una distrazione per chiunque, calciatori, ds e manager compresi e per il momento nello scadenzario non è stato trovata una giornata libera per aggiornarsi: ma la priorità è scandita dal count down. Meno tredici mesi all’ora X, quella alla quale il Napoli non vuole arrivare e Zuniga neppure: e allora, – dal 20 maggio, ogni momento sarà buono per riparlarne.
Fonte: Corriere dello Sport