Spiega in un’intervista al mensile “Il calciatore” pubblicato dall’Assocalciatori: “Ho sempre tanta voglia di calcio e cerco di allenarmi sempre bene e a questo proposito mi fanno piacere i complimenti di mister Mazzarri che continua a vedermi e ad apprezzare come io sia ancora lì, sul campo. Lui spesso ricorda al gruppo che è il capitano è Paolo Cannavaro, ma vi sono altre persone che meritano di essere seguite e io sono una di quelle”.
Grava ricorda l’incubo vissuto per un mese con il capitano Paolo Cannavaro, quando venne fermato dalla Disciplinare per sei mesi perché non denunciò la presunta proposta di combine dell’ex compagno Gianello, pena annullata dalla Corte federale. “È stato tutto molto brutto. Si sentiva parlare di questa possibile squalifica, ma non ci credevo, non pensavo fosse possibile. È stato un mese duro, difficile, è stato un incubo. Se è tutto come prima adesso? Cerco di guardare al presente. Certo non mi andava dopo una carriera di sacrifici e serietà avere addosso una cosa così. Me la sono fatta scivolare via, anzi è una carica in più per fare ancora meglio sul campo. È vero, gioco pochissimo, anzi quasi mai ma devo dire che le partite comunque le sento, l’avverto sempre quella particolare tensione”.
Il 30 giugno scade il contratto con il Napoli. Grava non vorrebbe uscire dalla grande famiglia di Castel Volturno. “Mi piacerebbe dare una mano ai giovani. Sì, mi piacerebbe restare in qualche modo nel Napoli: la società in questi anni mi ha dato molto e anch’io spero di aver fatto la mia parte nei confronti del club”. È l’ultimo azzurro che è partito dalla C1 ed è arrivato in Champions.
Fonte: Il Mattino