“Il Napoli è Cavani dipendente”. “Senza di lui non si segna e non si vince”. Quante volte abbiamo sentito queste frasi? Probabilmente tante.
L’uruguaiano è certamente uno dei calciatori più rappresentativi di questa squadra, il bomber indiscusso da ormai tre anni, l’attaccante invidiato da mezza Europa.
C’è però un dato: non è Cavani il giocatore indispensabile e insostituibile del Napoli. A dirlo non sono giudizi personali o preferenze, ma i numeri. Senza il Matador in 11 partite: Sette vittorie, tre pareggi ed una sola sconfitta, arrivata il 31 ottobre nella gara a Bergamo contro l’Atalanta.
Il vero match winner degli azzurri risulta invece essere Marek Hamsik. Onnipresente e amuleto magico. Nelle quindici volte in cui lo slovacco non è sceso in campo sono arrivate ben otto sconfitte. Cinque i pareggi, solo due le vittorie: nel lontano 2009 in Coppa Italia contro il Cittadella e il 26 febbraio dell’anno scorso nella partita di campionato con l’Inter, terminata uno a zero per i ragazzi di mister Mazzarri.
Dato che dovrebbe far riflettere. Cavani è senz’altro un giocatore straordinario. Determinante in fase realizzativa, ben 23 i gol in campionato, 32 calcolando tutte le competizioni. Numeri pazzeschi. Utilissimo anche in fase difensiva. Ma Hamsik è l’uomo chiave di questa squadra, ogni pallone passa dai suoi piedi. Sia al centro del campo, che negli ultimi trenta metri. E’ lui la mente e il geometra del Napoli. E allora teniamocelo stretto…
Andrea Gagliotti
Riproduzione riservata