Tutti i tifosi avrebbero manifestato la loro gioia per un campione che cresce, e che ha fatto crescere una città, una squadra. Napoli sarebbe stata tappezzata di scritte per commemorare un giorno così importante, il giorno in cui il calcio ha visto nascere un fuoriclasse. Tutti i bar avrebbero dedicato, per un giorno, o meglio più del solito, caffè, dolciumi o salati al Pocho. Perchè a nessuno doveva sfuggire una tale ricorrenza. Insomma una festa per il Pocho, per i tifosi…per Napoli.
E anche se ormai il Vesuvio è stato sostituito dall’elegante Torre Eiffel, e la “pizza a portafoglio” dalla mozzarella filante e dalla salsa sbrodolata sulle dita è stata rimpiazzata dalle costose escargot, Napoli non dimentica chi per cinque anni ha fatto sognare un’intera tifoseria. La facilità nei dribbling, la sfrontatezza nel saltare l’avversario, la fantasia nelle giocate, la dinamicità del fraseggio e la spettacolarità della sua tecnica, sono marchiate nella memoria di chi un giorno potrà dire: io l’ho visto giocare nel santuario del calcio, l’ho visto giocare al San Paolo.
Vederlo partire da Napoli è stato un duro colpo per i tifosi, che avrebbero voluto tenere stretto l’argentino a vita in maglia azzurra. Ma è stato difficile anche per il Pocho stesso, il quale con una mano stringeva la Coppa Italia e con l’altra si asciugava le lacrime, alzando per l’ultima volta gli occhi sugli spalti strabordandi di tifosi, con la consapevolezza che quello spettacolo di colori, passione e amore, non l’avrebbe ritrovato più da nessuna parte. Per l’ultima volta si lasciava travolgere dal calore dei suoi tifosi che intonavano: “alèè alèèè alèèè Pocho Pocho”.
Napoli è rimasta nel cuore di Lavezzi. Ha amato questa terra come un figlio ama la madre, e ancora oggi destina a questa splendida città parole di affetto miste a malinconia. A Parigi avrà anche ritrovato un’intimità privata e una tranquillità personale e pubblica, in quanto lì i tifosi sono molto più calmi, e hanno bon ton anche nel palesare la loro stima per i loro idoli calcistici. Ma a Napoli ha lasciato il cuore e il sangue. E anche se con la r moscia e incravattato ad hoc, come il Galateo pretende, resterai sempre uno scugnizzo Napoletano.
Buon compleanno Pocho. Auguri per i tuoi splendidi ventotto anni. Auguri per il futuro.
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Alina De Stefano
Articolo modificato 3 Mag 2013 - 19:45