Il Napoli ‘mata’ l’Inter, 24 mesi dopo

Napoli batte InterNessuna sorpresa dal posticipo domenicale, il Napoli batte Inter con una discreta facilità anche grazie alla situazione medica disastrosa dei nerazzurri che però senza punte di ruolo hanno cercato comunque di creare qualche difficoltà alla difesa azzurra, e in un paio di occasioni ci sono riusciti creando qualche scompiglio con gli inserimenti di Guarin e Alvarez. Dell’Inter è più o meno tutto qui, non più tardi di 24 mesi fa, sempre al San Paolo, contro lo stesso avversario il Napoli necessitava dell’ultimo punto per centrare la storica qualificazione in Champions, e dopo il gol nerazzurro di Eto’o era stata la squadra di Milano a dare l’impressione di essere in controllo della gara, di non voler infierire sull’avversario quando ormai in stagione i giochi erano fatti. Finì 1-1, gol di Zuniga, altro Napoli e altra Inter.

Ieri sera dopo un avvio lampo e l’azione magistrale sull’asse Dzemaili-Pandev-Cavani con gol dell’1-0 il Napoli ha continuato a spingere (forse anche sbilanciandosi un po’) ma dando sempre l’impressione di essere in controllo della gara, e così dopo il rocambolesco rigore del pareggio nerazzurro, subito è ripassato in vantaggio e da lì ha gestito la gara. Ammetto di non essere un grande fan delle squadre che quando sono avanti nel punteggio cercano di gestire affondando i colpi con misura, ammetto che vedere il giro palla del Napoli a volte mi fa innervosire (c’è sempre il timore di perdere palloni sanguinosi non essendoci in campo né Piqué, né Xavi, né tanto meno Iniesta), ma la squadra non ha mai corso seriamente rischi e allora va bene così.

Questo finale di stagione però ci ha portato in dote tante piccole e grandi innovazioni sul piano tattico nel gioco del Napoli, a partire da Behrami playmaker davanti alla difesa, da quella specie di rombo a centrocampo con Dzemaili e Hamsik incursori, ad una catena di sinistra che sembra davvero di livello top sia quando giostrano Hamsik e Zuniga, sia quando c’è Armero a fare gioco con il suo connazionale; volendo trovare una pecca non riusciamo a sviluppare le stesse geometrie offensive sulla fascia destra dove Maggio ha caratteristiche diverse.

Restano da conquistare 3 punti per la certezza matematica del secondo posto e tra mercoledì e domenica la squadra azzurra ha il dovere e la possibilità di chiudere la pratica, consentendo alla società di sciogliere la riserva chiave per il futuro, ovvero la posizione dell’allenatore, Mazzarri, sempre più criptico nelle sue dichiarazioni. Anche De Sanctis ieri sera non ha nascosto l’ansia da parte della squadra di conoscere il futuro della guida tecnica, considerato il rapporto tra i giocatori e il tecnico e l’importanza di quest’ultimo nei risultati raggiunti in questi ultimi tre anni e mezzo, e per questo è necessario decidere bene e in fretta per valutare poi gli opportuni correttivi del progetto tecnico in vista della prossima grande stagione.

Andrea Iovene

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