Record punti Napoli Con il campionato 2012/13 che si avvia alla conclusione, la Serie A inizia a sancire i primi, inequivocabili verdetti. Oltre alla lotta per non retrocedere, si intensifica il duello che assegnerà i piazzamenti per le coppe europee, tra le cui contendenti svetta imperiosa la compagine partenopea guidata da mister Mazzarri. Un risultato eclatante, ma non casuale, figlio di una programmazione lungimirante e senza particolari eccessi.
Certo, l’aver snobbato, direttamente o meno, una competizione come l’Europa League può aver prodotto i suoi vantaggi canalizzando le energie del gruppo verso mete maggiormente ambiziose. Tuttavia, una rincorsa comunque logorante alla vetta della classifica avrebbe potuto comportare un tracollo fisico e psicologico senza pari, in grado di risucchiare il Napoli in posizioni ben al di sotto delle aspettative.
Dopo un breve appannamento, decisivo per l’assegnazione dello scudetto, negli azzurri è maturata la consapevolezza di dover disputare un cammino quasi su se stessi, complice anche il fiato sul collo scaturito dall’incredibile rimonta del Milan. In un discorso di continuità di obiettivi stagionali, infatti, il secondo posto è quanto di meglio si possa ottenere, per un discorso di prestigio e, soprattutto, introiti. Incamerato questo pensiero, il Napoli ha sprigionato una forza collettiva impetuosa, che qualsiasi avversario, fino ad ora, non è riuscito a contrastare.
Il filotto consecutivo ha tenuto i partenopei in pianta stabile nella zona Champions che conta, mettendo in luce anche variazioni tecniche e tattiche in grado di esaltare le qualità di chi in precedenza aveva vissuto nell’anonimato. Un capolavoro sportivo, evidenziato dal record di punti toccato in occasione della vittoria sull’Inter. Quel 72 che, guarda caso, sembra fatto apposta per coincidere con la cabala napoletana: lo stupore, la meraviglia (ma fino ad un certo punto) di un traguardo che, a poche giornate dal termine, ha tutte le possibilità di crescere ulteriormente per scrivere una pagina di storia del calcio senza precedenti.
Rispettando, però, il dettame filosofico della società, questo non potrà che essere un nuovo punto di partenza, e si dovrà fare il possibile e, perché no, l’impossibile affinché il prossimo anno si rimanga ancora a bocca aperta. La melodiosa musichetta della Champions League, ormai, non basta più.
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