Ha festeggiato ed esultato con i suoi compagni, non volendo dare alcun addio, né al calcio e né al Napoli. Eppure quella di ieri potrebbe essere stata l’ultima gara di Gianluca Grava, omaggiato con la seconda partita da titolare di questa stagione, dopo quella di Catania, giocata con la solita applicazione e una spietata concentrazione. «Giandu», come lo chiamano tutti, si è emozionato all’11’ della ripresa, quando Insigne ha preso il suo posto, in una sorta di passaggio di testimone tra due generazioni. L’applauso scrosciante è stata la misura dell’affetto che i tifosi hanno per uno dei simboli dell’era De Laurentiis (181 gare e 2 reti dal gennaio 2005) e soprattutto per uno dei migliori interpreti della napoletanità nel calcio: cuore, concentrazione, testa e difesa dei colori, sempre e comunque. Ha ceduto la fascia di capitano (omaggio di Cannavaro) e togliendosi la maglia per scoprire la scritta «Ti Amo», dedicata ai tifosi, con i quali il feeling è indissolubile. Agli amici ha confidato: «È stata una grande emozione, ringrazio tutti i tifosi del Napoli, meritano tante domeniche come questa». Le merita ancora anche lui: Grava si è sempre messo a disposizione di questo Napoli e dal club aspetta un’offerta. Lui che, quando chiamato in causa, ha sempre dato il 101%, dimostrando che l’età anagrafica non sempre conta, anche nella massima serie. Avrebbe ancora voglia di giocare, ma accetterebbe di lasciare subito per un incarico dirigenziale nel suo Napoli. Un ruolo di trait d’union tra società e squadra, tra tifosi e squadra prima ancora che un ruolo legato al settore giovanile: è pronto a sposare nuovi progetti con il Napoli e il rapporto speciale che ha instaurato con De Laurentiis dovrebbe gratificarlo ancora.
FONTE: Il Mattino
Articolo modificato 13 Mag 2013 - 09:58