FUTURO NAPOLI | Nessuna certezza. Al momento il futuro del Napoli è solo un grosso punto interrogativo. Tra scenari fantasiosi, ipotesi realistiche e soluzioni plausibili, quello che emerge da settimane e continua ad emergere in questi giorni si dissolve in un amletico dubbio. E rimarrà tale fin quando non sarà sciolto il nodo principale della vicenda: Walter Mazzarri. E’ tutto legato al futuro del tecnico toscano, anche se una sensazione che domina sulla altre c’è: rifiutare un contratto che complessivamente porterebbe nelle tue tasche 10 milioni di euro in tre anni, è un chiaro, inequivocabile segnale.
A meno di clamorosi colpi di coda, a cui però De Laurentiis, per la sua verve cinematografica ci ha abituato, Mazzarri è pronto a dire addio a Napoli; e il Napoli è pronto ad incassare il colpo, ma allo stesso tempo rialzandosi e andando a bussare alla porta di un nuovo condottiero. Piccolo dettaglio non trascurabile: la nuova guida, oltre al campionato, dovrà districarsi anche tra gli arcani sentieri della Champions League.
“IO, COME VOI, VOGLIO VINCERE” – Nessun passo indietro è ammesso. Adesso non si può sbagliare. De Laurentiis dovrà tenere fede alle sue ambizioni, dichiarate prima della gara con il Siena, e alle ambizioni dei tifosi, anche queste esplicitate in vari striscioni. Quest’anno i ringraziamenti sono stati d’obbligo per una fantastica stagione, seppur con qualche neo, ma l’anno prossimo i tifosi si aspettano di vedere un nuovo trofeo in bacheca, magari maggiormente prestigioso di una Coppa Italia. E se Mazzarri va via, c’è bisogno di un salto di qualità, di avanzare ancora e salire un altro gradino, anche due o tre, se davvero si vuole ambire a quanto dichiarato.
Per questo, in sostituzione del tecnico toscano, le ipotesi si riducono fondamentalmente a tre: Benitez, che lascerà il Chelsea a fine stagione, Allegri, qualora dovesse separarsi dal Milan, e Mancini, fresco di esonero dal City. Pellegrini è diretto verso Manchester, sponda citizen, Guidolin e Zola restano due affascinanti scommesse, ma non dotate della necessaria esperienza per gestire una squadra che tra campionato e coppe, dovrà disimpegnarsi in almeno 45-50 partite. Esperienza e mentalità che invece i primi tre, e soprattutto il primo, porterebbero in dote nello spogliatoio azzurro, oltre a garantire un valido progetto tecnico. Uno come Benitez certamente non potrebbe arrivare, consapevole di dover allenare i vari Uvini, El Kaddouri, Vargas, con tutto il rispetto per i tre giovani azzurri.
IL NODO CAVANI – Anche qui, come per Mazzarri, niente è al momento ipotizzabile, seppur uno scenario sia maggiormente plausibile: la sensazione è che Cavani non spinga per essere ceduto, ma dall’altro lato non spinga neppure per rimanere. Il Matador sta bene a Napoli, e probabilmente starebbe bene anche lontano da Napoli. Indi per cui, se arriva il “pazzo” con un pacchettino regalo da 70 milioni di euro, Cavani può andare, con il presupposto che il futuro attacco azzurro potrà contare almeno su un altro paio di attaccanti di livello, essendo difficile trovare qualcuno in grado di sostituire, da solo, l’uruguagio. E se il “pazzo” non arriva? Ben venga, Cavani rimane a Napoli, ed il Napoli ripartirà da una certezza in più e un paio di pedine in meno da regalare al nuovo allenatore.
Questo lo scenario maggiormente concreto, se davvero De Laurentiis terrà fede, come si spera e si crede, alle sue parole. Ma al momento niente è sicuramente delineato, e prima della gara di Roma nessun bilancio potrà essere tracciato. Le prime certezze, chissà, arriveranno già da lunedì prossimo. In questo caso, non ci resta che aspettare…
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