Il calcio è uno spettacolino, una commedia dell’arte in tanti piccoli atti. Il sipario s’apre e si chiude rivelando continui colpi di scena, eppure il finale è già stato scritto, all’insaputa del pubblico, in fondo, il più pagante di tutti, per emotività, e pure per tasca.
Ricorda i proclami grotteschi del “re tentenna” questa kermesse di titoli e di uscite a sensazione che scavano dentro l’intimo professionale di quell’allenatore o di quel calciatore. Oggi Mazzarri e Cavani sono in prima fila, giocandosi la pole in un testa a testa che potrebbe vederli presto fuori pista o appaiati al traguardo. E non è dato a sapersi, con certezza, e non subito, sennò come si vendono migliaia di copie al giorno di quello o di quell’altro giornale.
Il calcio mercato è fatto di notizie date in ritardo, spesso di acquisti, vendite e accordi concluse in cinque minuti. Mica sono tutti Maradona, Cysterpiller, Scotti, il Banco di Napoli e la rivoluzione napoletana del pallone?
È vero, capita pure che per certe operazioni il diavolo ci mette la coda, e allora si finisce d’andare per le lunghe, ma pure in quel caso c’è il “racconto di cronaca” che soccorre attese e capovolgimenti.
In questi casi, la verità se ne sta in disparte dietro una quinta privilegiata, non vista, a sghignazzare di gusto e a farsi bella per quando la scena la presenterà attesa e tirata, e pure un po’ prevista. Si fa annunciare poco a poco, come i nobili a corte durante il ballo. L’ultimo “Valzer”, roba da cinematografia d’altri tempi. Ma Napoli è città della tarantella, e se ci facciamo piacere per un momento il luogo comune, diventa più difficile immaginarla impressionata.
Che poi, ammettiamolo, ognuno un conto in testa se l’è fatto, e gli torna pure. Però, curiosità non da poco, non lo rivela a nessuno. Sono ancora aperte le iscrizioni al gioco della suspance.
Sebastiano Di Paolo, alias Elio Goka
Articolo modificato 14 Mag 2013 - 13:28