Il 16 aprile 2013 l’intera squadra San Niccolò di Firenze non si è presentata in campo. La partita di serie A1 del campionato amatori l’hanno persa a tavolino per 3-0, come da regolamento.
Il 16 aprile 2013 in viale Guidoni, a Firenze, a seguito di un grave incidente stradale entrava in coma un ragazzo: faceva parte della squadra San Niccolò di Firenze, giocava nel campionato amatori A1.
La squadra San Niccolò, del campionato amatori A1, è stata penalizzata di due punti dalla Federazione. In più, una multa da 100 euro.
La squadra San Niccolò, del campionato amatori A1, ha perso il ricorso presentato al giudice sportivo: “In tale situazione non si configura la causa di forza maggiore necessaria per poter ottenere il rinvio della partita”, queste le motivazioni.
Ecco, fino ad ora avete ascoltato i fatti. Ora, se possibile, vorremmo inserire le opinioni.
«Siamo esterrefatti nel constatare che la Federazione Aics Settore Calcio non abbia ritenuto opportuno rimandare una partita del campionato – ha spiegato al Corriere della Sera l’allenatore del San Niccolò Massimiliano Benvenuti – lo stesso giorno in cui un nostro giocatore ha subito un gravissimo incidente stradale e anzi abbia addirittura penalizzato la nostra squadra con multa annessa e perdita della gara per rinuncia: la norma per rimandare la gara d’ufficio in casi eccezionali esiste nel regolamento e crediamo che un po’ meno burocrazia e maggiore umanità avrebbe reso un’immagine più positiva alla Federazione stessa».
Episodi del genere colpiscono nel profondo. Per una volta, ci pare che l’applicazione della legge potesse essere rimandata a data da destinarsi. Non sempre le regole fanno la vita. Ci sono casi in cui, davvero, prevale il buonsenso. E questo caso ci sembrava proprio perfetto.
D’altronde De Andrè l’aveva capito sin da subito: “Perché un giudice è una carogna di sicuro, perché ha il cuore troppo, troppo vicino al buco del culo”.
Raffaele Nappi