Ma in queste ore sembra difficile credere che si assisterà ad una replica della vicenda, per almeno un paio di ragioni:
da parte di Mazzarri dopo quella stagione ha affrontato una Champions League con ottimi risultati, ha vinto la Coppa Italia e finito quest’anno secondo in campionato e per questo dal punto di vista del tecnico di San Vincenzo è ora di andare in una “grande” squadra (si ma quale??) e probabilmente sapendo di non aver più alibi da accampare per la prossima stagione (il più classico è “dobbiamo crescere”) pensa di cambiare aria per ripetere altrove i suoi miracoli sportivi.
Dal punto di vista del presidente o se vogliamo della società, Mazzarri resta ancora la prima scelta perché è riuscito a valorizzare una rosa buona (ma non eccelsa) centrando risultati importanti, ma non è più imprescindibile visto il suo continuo ostracismo alla prospettiva di lavorare con i giovani (con qualche giovane in rosa, nessuno ha mai detto di volergli dare una squadra baby) e soprattutto considerata la gestione di questo finale piuttosto seccante nei modi, impedendo di fatto alla società di poter programmare con debito anticipo le mosse per la prossima stagione.
Insomma entrambe le parti considerano senz’altro la possibilità di continuare insieme, ma ad oggi anche le parole del presidente (“chi parte sa cosa perde, ma non sa cosa trova”) lasciano intendere che questa possibilità di restar insieme è solo una tra le tante sul tavolo, il mister continua ad avere la Roma in pressing, anche se la sua preferenza forse sarebbe per l’Inter, ha richieste anche dal Malaga, mentre la società pur non avendo davvero contattato i troppi allenatori suggeriti dai giornali, in quest’ultima fase ha certamente fatto un sondaggio con Allegri e Guidolin in Italia, e probabilmente con Benitez all’estero.
Tuttavia in quest’epoca di professionismo estremo (quasi che la carriera individuale possa davvero prescindere dal contesto di squadra) è quasi impossibile far cambiare idea a un manager o a un calciatore che siano convinti che la propria strada sia altrove, e allora senza rancore alcuno e anzi con i migliori auguri per tutti si può concludere dicendo che “la cena è finita, andate in pace”.
Andrea Iovene
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Articolo modificato 16 Mag 2013 - 15:11