C’è una voce nel bilancio della società che rende meglio l’idea della dimensione raggiunta dal club. E’ quella relativa al patrimonio-calciatori. Oltre alla rosa della prima squadra da cui bisogna escludere Grava e Campagnaro giunti in scadenza di contratto, il Napoli dispone, infatti, di tanti altri elementi che sono stati ceduti in prestito e che possono fruttare un altro tesoretto, oppure essere impiegati come pedine di scambio, o lasciare ancora in parcheggio. Sono ventidue calciatori in tutto, in maggioranza giovani, in pratica due squadre. Tra questi, c’è chi si è esibito a certi livelli e ora gode di una buona quotazione; chi é persino esploso in campionati minori; e chi si è comportato senza infamia e senza lode per cui già risparmiare il loro ingaggio comporta un certo vantaggio.
IL POKER – Quattro sono i prestiti eccellenti: Gargano (Inter), Cigarini (Atalanta), Fernandez (Getafe) e Vargas (Gremio). Da questi, il Napoli può ricavare somme importanti (una trentina di milioni di euro), oppure utilizzarli come contropartite in trattative spinose. Gargano (’84) nell’Inter non ha demeritato (28 presenze). E ora i dirigenti nerazzurri sono orientati a riscattarlo per cinque milioni di euro. Al Napoli, il Mota costò tre milioni e trecentomila euro nel lontano 2007. Considerato l‘ammortamento si profila un’altra plusvalenza non da poco. Cigarini (’86) è stato uno dei pilastri dell’Atalanta di Colantuono (26 presenze). Ha il contratto in scadenza nel 2015. Il Napoli è orientato a lasciarlo a Bergamo, impiegandolo magari in un’operazione di mercato con la società nerazzurra (piace Bonaventura) e valutandone la metà non meno di sei milioni di euro. Anche Fernandez (’89) nel Getafe si è fatto apprezzare da centrale in una difesa a quattro: dodici presenze nella Liga, un gol e un assist. Rientrerà alla base e poi eventualmente verrà fatta una valutazione. Non mancano le richieste per “El Flaco”. Infine, Vargas (‘89). Il cileno ceduto in prestito al Gremio di Porto Alegre si è trovato molto più a suo agio nel calcio sudamericano: nove presenze e due gol nella Coppa Libertadores, uno al Fluminense e l’altro al Santa Fè il 2 maggio scorso. Vargas ha riacquistato estimatori dalle sue parti. E il suo valore, perlomeno, non si è del tutto depauperato.
IN B – Ci sono, poi, elementi che nel campionato cadetto si sono messi in luce tanto da acquistare anche loro una certa quotazione: Mazzarani (‘89′), trequartista, nel Modena (15 presenze, 3 gol), Maiello (’91), centrocampista, nel Crotone (35 presenze, 5 gol, 1 assist) e Ciano (’90), seconda punta, sempre nel Crotone (38 presenze, 3 gol, 9 assist): Vitale (’87), esterno sinistro, nella Ternana (38 presenze, 9 gol). Calciatori che hanno mercato e che possono contribuire ad arricchire il tesoretto in caso di cessioni. Non altrettanto bene invece si è comportato Dumitru (’91) nel Cittadella (20 presenze, 1 gol) ma neanche cosi male, poi, considerata l’età.
IN PRIMA DIVISIONE – Anche nella Lega Pro, Prima Divisione, alcuni giovani del Napoli dati in prestito si sono messi in luce: Bariti, centrocampista di piede sinistro, che ha contribuito alla promozione dell’Avellino in B (21 presenze, 1 gol) e il portiere Sepe (’91) nel Pisa (29 presenze).
I FLOP – Ci sono stati, però, anche calciatori che sono andati in prestito senza incidere più di tanto. Costoro rientreranno alla base e bisognerà trovargli una sistemazione: Dossena dal Palermo, Uvini dal Siena, Hoffer dal Kaiserlautern, Chavez dal Club Almirante Brown (serie B argentina), Santana dal Torino (che comunque ha realizzato quattro reti). E poi una serie di giovani sparsi in Prima Divisione. In definitiva, dai ventidue prestiti, il Napoli potrebbe ricavare un altro tesoretto da aggiungere alla somma già prevista dai contributi Champions. E se poi ci dovesse essere anche chi versa la clausola per Cavani, allora è possibile prevedere investimenti robusti, come avvenne nell’estate del 2011 (allora vennero spesi 61 milioni di euro).
FONTE: Il Corriere dello Sport