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L’evoluzione-involuzione del “fare informazione”: dalla nota dell’ufficio stampa a…Twitter!

Un tempo era l’ufficio stampa a diramare le notizie ufficiali.

E’ pur vero che, a quell’epoca, il giornalismo era fatto di carta e scartoffie, statiche e immobili notizie che si susseguivano a colpi di assordanti battute inferte ai tasti dell’obsoleta macchina da scrivere, piuttosto che comunicazioni stampate su pagine per la cui visione era tassativamente obbligatorio attendere “l’alba del giorno dopo“.

Nulla a che vedere con la celere, repentina e frenetica immediatezza del mondo di internet.

Notizie fresche quelle partorite dal web, capaci di susseguirsi ed avvicendarsi nel giro di pochi millesimi di secondo, rischiando di asserire tutto ed il contrario di tutto, ma è il pericolo che vale la pena di correre per mantenere vivi e costanti aggiornamento ed informazione.

Evoluzione che non è sfuggita all’arguto patron azzurro, Aurelio De Laurentiis, che ieri, al termine del match dell‘Olimpico, allorquando, in seguito all’ufficialità “verbale” dell’addio di Walter Mazzarri, ha sbalordito proprio tutti annunciando che il mezzo del quale la società intende avvalersi, per notificare il nome del suo successore sulla panchina azzurra, sarà il social network Twitter.

Fenomeno mediatico del momento, quest’ultimo, canale comunicativo in grado di abbracciare un bacino d’utenza abnorme, illimitato e sconfinato, ma resta pur sempre un social network.

Segnale di modernità che lascia perplessi, perché si “teme” che l’avveniristica tecnologia informatica possa spodestare il ruolo del “comunicatore umano“, ovvero la persona fisica adibita ad espletare il ruolo di anello di congiunzione tra i media e la società stessa.

Che De Laurentiis sia un presidente all’avanguardia, lo ha confermato ed ampiamente dimostrato in comprovate e molteplici circostanze. Quest’ultima, originale ed innovativa trovata, altro non fa che rilanciare la poliedrica ed imprevedibile stravaganza, nonché l’indole di “uomo di cinema” del patron azzurro.

Paradossale, però, risulta, di contro, che la società partenopea fatichi ancora a dare rilievo e valenza al mondo giornalistico di internet, alla realtà dei portali on line, che, senza dubbio, copre una fetta nutrita e corpulenta di quella grande torta, etichettata con il nome e cognome di “fare comunicazione“, faticando a riconoscerla come parimenti innovativa, seppur figlia di quella medesima tangibilità esplicativa che ha partorito “facebook” e “twitter“.

Due rami dello stesso albero, quindi, tuttavia, stimati, irrigati e potati in maniera diversa.

In attesa che la società evolva a 360° il proprio concetto di “fare comunicazione”, non ci resta che attendere questo tanto agognato Twitter…

Luciana Esposito

Riproduzione Riservata

Articolo modificato 20 Mag 2013 - 19:24

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Scritto da
redazione