Vuol dire tutto (o forse solo qualcosa), ma certo sa d’indizio per cominciare a costruire la prova: “Benatia ha da qualche anno l’ambizione di giocare in una grande squadra e dunque potrebbe partire“. I fatti separati dall’opinione sono racchiusi in un messaggio che va dritto al cuore di un tormentone dell’ultimo semestre e se a parlare è Giampaolo Pozzo, non c’è da discutere, né da interpretare, semmai (soltanto) da aspettare. Mehdi Benatia (26) nel listone della spesa ha occupato, e da un po’, la prima fila: difesa a tre (come da abitudini con Guidolin), caratteristiche ideali non solo per gli schemi ma anche per il profilo richiesto dal club. Vabbé, costa un pochino tanto, però si può fare, anche perché De Laurentiis e Pozzo sono amici.
Ma il calcio è mutevole e da un giorno all’altro possono cambiare gli scenari, soprattutto se dovessero trasformarsi gli orientamenti tattici. Benatia ora va valutato da un allenatore che non è più Mazzarri e che non ha, come il suo predecessore, la stessa concezione del calcio. Dunque, riflessioni: eh si, ancora, stavolta necessarie, inevitabili ed autentiche. E altre ne verranno avanzate anche su Astori (26), che però “a quattro” ha avuto modo di esprimersi, eccome, arrivando sino in Nazionale. La fisicità comunque ha un suo peso specifico nell’economia della retroguardia, alla quale la Champions suggerisce pure di conferire esperienza internazionale: quella accumulata da Jan Vertonghen (26) olandese del Tottenham, è garantita e rientra tra le ipotesi attuali.
Il mercato è adesso, ma anche domani e dopodomani e sempre e l’addio di Mazzarri e l‘avvento di Benitez ovviamente costringono a svoltare, a rivedere alcune posizioni, ma mica tutte: Fredy Alejandro Guarin (27) rientra tra gli indiscutibili e la chiacchierata perlustrativa della settimana scorsa ha un valore ancora assoluto, perché un centrocampista del genere può solo arricchire un organico chiamato ad essere competitivo ovunque. Guarin e di complessa sistemazione, ma ha gamba, ha corsa, ha talento ed ha la precedenza assoluta rispetto ad altri nelle strategie che verranno: De Laurentiis lo ha chiesto a Moratti, l’ha inserito nel contesto di un discorso a tutto (centro)campo, nel quale sono finiti dentro anche Gargano e Inler: sulla contropartita economica, su chi dovrà dare (e quanto) ci sarà modo poi di confrontarsi, con la solida stima che negli anni è stata rappresentata da una serie di affari conclusi con una stretta di mano.
FONTE: Il Corriere dello Sport