Zuniga Napoli – Zuniga ha ancora un anno di contratto, ma probabilmente non resterà nel Napoli. E’ quello che riferisce “Il Mattino” nella sua edizione odierna. L’esterno colombiano, acquistato nel 2009 per otto milioni e mezzo di euro dal Siena, è nel mirino della Juve e della Roma, ma è probabile che il suo agente Riccardo Calleri acceleri i tempi per l’accordo con il club campione d’Italia. L’impegno di Camilo con il Napoli scade il 30 giugno 2014, ma non c’è stata la possibilità finora di trovare un accordo per prolungare l’impegno. E quindi il giocatore potrebbe partire, ovviamente al prezzo deciso dalla società perché vincolato fino alla prossima stagione. Juve e Roma sono due piste molto calde, però non va esclusa la possibilità che Zuniga segua Mazzarri, che ha avviato trattative con l’Inter. Il colombiano è molto legato al tecnico, che lo ha valorizzato in questi anni. «Ma Camilo deve anche sapere quanto gli ha dato il Napoli», ha detto il tecnico nei giorni scorsi.
Se tutto ciò dovesse accadere, sarebbe enorme la perdita dal punto di vista tecnico, una perdita che non sarebbe lontana in quanto a gravità da quella, anch’essa eventuale, di Cavani. Infatti Armero, il naturale sostituto in quanto al ruolo, non ha certamente le grandi abilità di palleggio di Camilo, qualità che, tra l’altro, il probabile nuovo allenatore Benitez gradirebbe, e non poco. Ne perderebbe qualcosa anche Hamsik, che ha instaurato ormai una catena con il colombiano di una efficacia straordinaria, ne perderebbe anche la difesa in quanto a copertura. Eh sì, perché Zuzù è dribbling, finte, suggerimenti precisi e diretti, ma anche grande capacità difensive. Basta rivedere come nel finale di Roma-Napoli di domenica scorsa sia stato spostato terzino basso da Mazzarri senza indugi, accettando il ruolo senza problemi e togliendo le castagne dal fuoco in più di una occasione. Capacità che però (e qui Mazzarri parla a proposito) si sono sviluppate proprio a Napoli, plasmate da Walter sapientemente e con pazienza. Trattenerlo sarebbe di capitale importanza, soprattutto perché, per una società ormai sulla soglia delle grandissime, ogni piccolo passo indietro in termini tecnici può ingigantirsi e rallentare un processo che proprio adesso va accelerato, e non rallentato. Quindi, perché lasciarlo andar via, non riconoscendogli dal punto di vista economico i tanti miglioramenti compiuti e la sua imprescindibilità nello scacchiere tattico del Napoli? Porquè, porquè, porquè?