Domani il sopralluogo dell’Uefa, ecco l’accordo tra il Napoli e il Comune per la ristrutturazione lampo del San Paolo

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È in programma domani mattina allo stadio San Paolo il primo sopralluogo dell’Uefa per controllare lo stato dei lavori di ristrutturazione all’impianto di Fuorigrotta. Il delegato del massimo organismo di controllo internazionale Tryvge Borno, insieme ai rappresentanti del Napoli, ed ai tecnici dell’impresa che sta eseguendo le opere al San Paolo, verificherà il grado di avanzamento dei lavori allo stadio. Il rappresentante norvegese dell’Uefa Borno già conosce bene la struttura del San Paolo per essere stato designato come delegato in occasione della partita di Champions League tra Napoli e Bayern Monaco disputata lo scorso
18 ottobre 2011.

È fissato per il prossimo 30 giugno il termine ultimo per completare tutte le opere di ristrutturazione previste per lo stadio San Paolo, così come prescritte dall’Uefa nello scorso dicembre 2012. Al momento il Napoli è stato costretto, nella richiesta inoltrata alla Figc per ottenere la licenza Uefa per la stagione 2013-2014, ad indicare lo stadio Barbera di Palermo come terreno di gioco per giocare le partite in casa della prossima edizione della Champions League. La società azzurra ha meno di 40 giorni di tempo a disposizione per completare tutti i lavori di ristrutturazione, così come previsti nel cronoprogramma condiviso con il Comune di Napoli, in modo da poter richiedere all’Uefa la modifica del campo di gara, e riuscire a giocare allo stadio San Paolo le prossime partite interne di Champions League.

I costi dei lavori, che sono già iniziati da circa due mesi, sono interamente anticipati dal calcio Napoli, e saranno successivamente rimborsati alla società azzurra dal Comune, grazie ad una specifica delibera già
approvata che ha appostato in bilancio la spesa. In questa prima fase i lavori si sono esclusivamente concentrati sulla totale ripulitura delle “canalette” che, completamente ostruite nel corso degli anni, impedivano di fatto il regolare deflusso delle acque
piovane, provocando così di fatto le copiose infiltrazioni nella struttura, e sulla completa spicconatura di tutti gli intonaci pericolanti.

FONTE: Il Mattino

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