Sarà pure un antidivo, ma ha il carisma giusto per Napoli. Perché Rafa Benitez non è solo quello che appare, silenzioso e sornione. Bisogna vederlo al lavoro il tecnico spagnolo e chi ha vissuto insieme a lui per due stagioni non ha dubbi. Chi meglio di Andrea Dossena può descriverlo? L’esterno di proprietà del Napoli, ma in prestito al Palermo, lo ha avuto come allenatore al Liverpool. Due anni con i Reds che si porterà sempre dietro proprio per l’arricchimento tecnico acquisito grazie a Benitez. «È una persona molto pacata, in due anni non l’ho mai visto andare sopra le righe nello spogliatoio – racconta sul tecnico spagnolo Dossena – però è bravissimo nell’analizzare i temi tattici e sa farsi ascoltare. Un grande professionista, Benitez vive di calcio ed è in grado di parlarne per ore. E poi è un lavoratore instancabile». Con lui il Napoli cambierà pelle, su questo Dossena non ha dubbi. Benitez non è il tipo da adattarsi a canovacci pregressi, e quindi non porterà avanti le idee di Mazzarri. «Non commetterà lo stesso errore fatto all’Inter – continua il centrocampista – a Milano ha provato ad adattarsi perché c’era una squadra che veniva dal triplete e aveva un’impostazione ben precisa che ha provato ad assecondare, ma senza successo». Il calcio di Benitez si basa su principi precisi. «Di formazione è un “sacchiano” – continua Dossena – mi ha raccontato di tutte le volte che è stato a Coverciano a studiare i metodi di Sacchi. La squadra avrà molto da lavorare per assimilare il suo gioco. Si passerà dal credo ossessivo di Mazzarri che per 4 anni ha battuto su un modulo e determinati movimenti a quello di Benitez».
Il Napoli cambierà look. Ma come potrebbe giocare sotto la guida dello spagnolo? «In genere il suo modulo è il 4-4-2, al limite il 4-4-1-1 – ammette Dossena – ha un gioco che si adegua molto agli avversari. Si dice, infatti, che per questo motivo sia più bravo nelle Coppe dove il confronto dura al massimo 180’. Bisogna vedere quanto impiegherà la squadra ad assimilare il nuovo gioco. Benitez, comunque, è bravo e sa entrare nella testa dei giocatori. Non bisogna per forza urlare per avere carisma nello spogliatoio». Va bene il carisma, resta il dubbio sull’impatto con la piazza. Soprattutto perché il tecnico ha un modo diverso di rapportarsi con l’esterno rispetto a Mazzarri. «Stiamo parlando di un top allenatore – puntualizza Dossena – Benitez merita Napoli. E sa bene come gestire le pressioni. Basta vedere cosa ha fatto al Chelsea in sei mesi: è arrivato trovando un ambiente ostile con una tifoseria che lo ha fischiato e insultato, eppure è arrivato a conquistare l’Europa League». Magari Dossena potrebbe trovare in Benitez un estimatore per il Napoli del prossimo anno. «Con lui ho un ottimo rapporto – ammette il centrocampista –, intanto devo vedere se rientrerò al Napoli con cui ho ancora un anno di contratto. In ogni caso credo che il mio ciclo in azzurro sia finito. Le minestre riscaldate non mi piacciono».
FONTE: La Gazzetta dello Sport – Edizione Campania