San Paolo, c’è fiducia per la licenza Uefa

LICENZA SAN PAOLOLICENZA SAN PAOLO | Quattro ore di sopralluogo, poi l’ok e l’arrivederci a giugno inoltrato: il San Paolo non ha ancora la licenza Uefa, ma i lavori procedono spediti e la fiducia cresce perché il traguardo è più vicino. È arrivato di buon mattino a Fuorigrotta, ieri, il norvegese Tryvge Borno, delegato Uefa che aveva il compito di vedere se il Napoli stava rispettando il cronoprogramma delle migliorie da apportare allo stadio. Ad accoglierlo il plenipotenziario azzurro Alessandro Formisano e l’ing. Portomeo che segue i lavori per conto del Comune. La lista di prescrizioni da parte dell’Uefa è lunga, ma il club che sta anticipando il costo delle opere ha lavorato alacremente e la situazione sembra essere sotto controllo.

Problemi Eppure, i problemi non mancano perché negli ultimi giorni ci sono stati anche dei raid da parte di alcuni vandali nello spogliatoio. I delinquenti, facilitati dalla mancanza di un servizio di guardiania adeguato, hanno portato via materiale tecnico e prodotti ufficiali della società, che ha sporto denuncia ed invitato il Comune a prendere provvedimenti per quanto concerne la sicurezza dell’impianto. “Appena appresa la notizia, mi sono recata sul posto – dice l’assessore allo sport Tommasielli –. I danni non sono eccessivi, ma si tratta di episodi da evitare in futuro. Sono in contatto con la Napoli Servizi per rafforzare il controllo notturno all’interno dello stadio. Ultimamente c’è fermento al San Paolo per i lavori in corso sia al terreno di gioco che all’impianto. Di conseguenza, il controllo risulta essere più complicato”.

Avanti La licenza Uefa è strettamente connessa al discorso agibilità del San Paolo, necessaria sia per le gare di campionato che per quelle di Champions. Al momento, il Napoli non ha ricevuto dal Comune questo documento fondamentale per giocare a Fuorigrotta il prossimo anno ed ha indicato il Barbera di Palermo per le sfide internazionali: “I nostri tecnici stanno lavorando, con la Prefettura, per ottenere l’agibilità – continua la Tommasielli –, ma prima di firmarla debbono essere certi che non ci siano pericoli per l’incolumità del pubblico”.

Fonte: La Gazzetta dello Sport

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