Moratti Mazzarri \ “Pure le pulci tengono la tosse“. Beh, detto in italiano suona strampalato, ma questo proverbio vive la sua forza grazie al modo in cui viene detto in dialetto. Inauguriamo la nuova rubrica di Spazionapoli “Io non ci sto!” con la caduta di un mito, o presunto tale. Il presidente dell’Inter Massimo Moratti, dopo anni di stimata carriera presidenziale vissuta su di una sostanziale linea di massima trasparenza e correttezza, oggi vede crollare un modus operandi che lo aveva reso uno dei presidenti con la più alta stima dell’opinione pubblica sportiva e non, per una coerenza programmatica atta a mettere davanti a tutto il modo piuttosto che l’interesse personale. Potremmo definirlo un gentlemen del calcio nostrano, l’uomo che ti mette di fronte all’amara realtà che tutto il resto che circonda questo mondo è effettivamente lontano da uno stile, quello del presidente figlio di presidente, Angelo, che pure ha fatto la storia dell‘Inter.
Ma oggi, udite udite, il Sig.Moratti smette di fare l’alieno e si mette al livello di tutti gli altri, conducendo una operazione di mercato alquanto strampalata, costruita sulla base di una menzogna. Che il Sig.Mazzarri sia stato contattato già da settimane, mesi è cosa di poco conto, del resto oggi siamo abituati a tecniche di acquisto da agente segreto, con incontri top secret, in luoghi anonimi e sotto mentite spoglie. Figurarsi se ci meravigliassimo che il buon Walter ed il presidente nerazzurro non avessero già in programma qualcosa, allo scoccare del flirt tra di loro. Quello che stona, che sorprende, che fa riflettere, è che fino a qualche giorno fa il suo tanto coccolato allenatore Stramaccioni, giovanissimo e rampante autore di una stagione altalenante, ma con tante attenuanti a suo favore, fosse quasi un intoccabile, un uomo da cui non poter prescindere, un elemento di sicuro valore da preservare per il futuro della squadra e della società. Tutto questo è avvalorato dalle parole del tecnico che ribadiva di essere tranquillo, che credeva nelle parole del presidente e millantava di sapere ciò che pensava il suo presidente. Mai tradimento fu più amaro, perché a renderlo così trucido sono state parole dette per deviare ciò che realmente si stesse covando, il delitto perfetto, l’assassinio sportivo del proprio tecnico, ieri amato figlioccio da crescere ed accudire, oggi da esonerare perché inadatto al progetto e inadeguato per la prossima stagione, quella della rinascita, situazione pertanto ideale per un uomo come Mazzarri l’antipatico, colui che traghetterà l’Inter fuori dall’imbarazzo dell’estromissione dal calcio che conta.
E Strama? Fuori dalla porta, scacciato improvvisamente, si è sentito dire che questa mossa è “anche dovuta alla salvaguardia della sua carriera, bisognosa di un progetto più tranquillo, necessario per rimetterlo sui binari giusti per una carriera brillante che lo porterà a diventare uno dei più bravi tecnici italiani” (quasi commuovonete, sigh!). Alla faccia della sincerità, alla faccia della coerenza, il Sig.Moratti è passato sull’altra sponda, quella abitata da quegli strani esseri, fenomeni da baraccone, creature insostenibili ed incontrollabili dei presidenti di calcio di “normale amministrazione”. E ci vien voglia di dire…Strama…stramala…stramaledetto il giorno che si sono incontrati.