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SPAZIO-ESTERO: UEFA CHAMPIONS LEAGUE 2012 2013. Finale

UEFA CHAMPIONS LEAGUE 2012 2013
WEMBLEY STADIUM, LONDRA
FINALE
BORUSSIA DORTMUND v BAYERN MUNICH 1-2
(68′ rig. Gundogan – 60′ Mandzukic, 89′ Robben)

A volte la giustizia calcistica si rivela e ridà laddove toglie, e di questo stavolta Arjen Robben può solo ringraziare. E’ proprio suo il gol che decide la finalissima di Wembley, quello che regala la vittoria e la coppa “dalle grandi orecchie” per la quinta volta al Bayern.

Proprio lui, che proprio la scorsa stagione sciupò il penalty che avrebbe potuto anticipare la “manita” di Coppe dei Campioni, ma in quell’occasione si fece ipnotizzare da Cech e la gloria, ma soprattutto la coppa andò al Chelsea. Stavolta, a Londra (un altro curioso intreccio), il numero 10 del Bayern non si lascia sfuggire l’occasione (in realtà prima del gol trova la strada sbarrata per due volte, nel primo tempo), e con un tocco morbido di sinistro fredda Weidenfeller, decidendo la finale riportando a Monaco di Baviera la coppa, cancellando in un secondo le aspre critiche rivoltegli contro per un anno intero, dopo quel rigore sbagliato.

La coppa torna dunque in Germania, ma ci sarebbe tornata ugualmente, perchè se non fosse stato il Bayern, a festeggiare ci avrebbe pensato il Borussia Dortmund, squadra che avrebbe meritato in egual modo la vittoria, dopo un brillantissimo primo tempo. Purtroppo la squadra di Klopp ha pagato dazio fisicamente, dopo aver ripreso la gara che si era messa male dopo il vantaggio di Mandzukic. Dopo il rigore trasformato da Gundogan (con fallo di Dante su Reus passibile di secondo cartellino giallo e quindi rosso), la squadre si è completamente disunita, esponendosi ai continui attacchi dei Campioni di Germania. Solo un grande salvataggio di Subotic ed un altrettanto grande Weidenfeller hanno consentito al Borussia di giocarsi la finale, almeno fino al colpo delle cento pistole di Robben, quello mortifero.

Se c’è una cosa che si può imputare a Klopp è forse il tardivo utilizzo dei cambi: un’entrata più celere dei panchinari avrebbe sicuramente dato un’infusione di energia alle batterie quasi scariche del Borussia, pagando sicuramente il conto dal punto di vista tecnico.  Ma il mister ha così deciso e forse questa decisione si è rivelata un fattore decisivo di questa finale. Ma a parte questo, onore alla “banda dell’oro” che chiude a testa altissima un ciclo meraviglioso.

Onore, naturalmente, ai vincitori ma soprattutto ad Heynckes, che lascerà in dote a Guardiola il Meisterschalle, la Coppa dei Campioni e chissà, la Coppa di Germania. Sarà davvero un’impresa al limite del possibile fare meglio di così, ma all’ex tecnico del Barca le imprese impossibili piacciono. Sarà divertente e curioso vedere quanto e come saprà migliorare il Bayern, l’ex tecnico blaugrana.

I bavaresi che succedono al Chelsea nell’Albo d’Oro della competizione e che riescono a fare loro il titolo dopo due finali perse consecutivamente. Un tabù sfatato nella maniera più convincente, in quanto hanno dimostrato lungo tutto l’arco della stagione, di essere la squadra più forte d’Europa, per quantità e qualità di gioco; i trofei vinti ne sono solo una logica conseguenza.

Articolo modificato 25 Mag 2013 - 23:52

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Scritto da
redazione