Le friulane hanno violato per ben tre volte la porta difesa da Radu, palesando le motivazioni per le quali la lotta scudetto è stata aperta e combattuta fino all’ultima giornata, prima che la Torres riuscisse a conquistare il tricolore.
Per le napoletane, tuttavia, quella che è terminata oggi, resta comunque un’annata storica, alla luce del quinto posto in classifica conquistato nel primo campionato disputato in serie A e della seconda semifinale consecutiva in Coppa Italia.
Fin dalle prime battute, la squadra di campo ha palesato la propria egemonia, con il palo centrato al 3′ da Mauro. Il primo gol è maturato al 7’ ad opera di Brumana.
Il Napoli, al 16’, prova a reagire con Giacinti, che mette a lato di pochissimo di testa su una punizione di Yamamoto.
Dopo soli due minuti arriva il raddoppio con Camporese.
Subito le azzurre hanno avuto l’occasione per accorciare le distanze, ma, ancora una volta, Giacinti ha mancato la rete a porta vuota. Nel finale il Tavagnacco si è reso pericoloso, al 42’ con un cross di Brumana per Mauro, che ha colpito di testa senza impensierire Radu.
Allo scadere, però, è arrivato il terzo gol, ancora con Mauro di testa.
Si ritorna negli spogliatoi, con il risultato già potenzialmente ipotecato per la squadra di casa.
La ripresa è stata povera di emozioni, con il Tavagnacco che ha provato a gestire il consolidato vantaggio ed è riuscito, in un altro paio di occasioni, perfino a sfiorare il poker.
Il Napoli ha avuto l’occasione per accorciare le distanze all’82’, ma Yamamoto ha centrato la traversa su punizione e sul contropiede successivo è stata brava Radu ad anticipare Brumana.
“Ha vinto la squadra più forte – ha spiegato il tecnico, Peppe Marino, a fine partita -. La nostra buona volontà e il sacrificio non sono stati sufficienti e il risultato finale è giusto. Sarebbe stato bello conquistare la seconda finale consecutiva ma abbiamo trovato un avversario che ha fatto un’ottima partita senza mollare mai. Le nostre ragazze non erano tutte al massimo della forma e a questi livelli si paga anche il minimo errore”.